L'impatto sulla salute delle centrali elettriche a carbone costa all'Italia ogni anno 857 milioni di euro. La stima arriva dall'ultimo rapporto di Health and Environment Alliance, un'organizzazione che riunisce più di 70 associazione in 26 Paesi europei di medici, pazienti, assicurazioni sanitarie senza scopi di lucro, esperti ambientali.
Secondo lo studio, l'Italia si piazza al decimo posto nella classifica dei Paesi dell'Ue dei costi sanitari legati all'uso del carbone. A conquistare la maglia nera è la Polonia, dove la stima è che l'impatto sui cittadini sia di circa 8 miliardi di euro l'anno, seguita da Romania e Germania, con oltre 6 miliardi di euro di costi sanitari ciascuna. Vale la pena ricordare che gli inquinanti prodotti, dal particolato all'anidride solforosa e agli ossidi di azoto (precursori dell'ozono), possono viaggiare a lunga distanza provocando a lungo termine malattie respiratorie croniche, tumore ai polmoni e problemi cardiaci, in particolare nel caso di soggetti sensibili come vecchi e bambini. Di qui la valutazione a livello Ue dell'impatto delle centrali a carbone: oltre 18.200 decessi prematuri, circa 8.500 nuovi casi di bronchiti croniche e oltre 4 milioni di giornate di lavoro perse, ogni anno.
Il carbone è fra le principali fonti di emissioni CO2 del Pianeta, gas serra indiziato numero uno dei cambiamenti climatici e responsabile di pesanti costi per la salute, come rivela il rapporto Healt and Environment Alliance. Ecco un identikit sull'uso di questo combustibile e l'emergenza clima.
FONTE CO2: Il carbone è fra le principali fonti di gas serra a livello globale, circa il 20% del totale. Maggiore responsabile della febbre del Pianeta è la CO2, che continua a crescere.
EFFETTI EMERGENZA CLIMA: Secondo l'Omm (l’Organizzazione metereologica mondiale) le temperature tra il 2001 e il 2010 sono state più alte della media di 0,46 gradi, il valore più alto dal 1850. E ben nove di questi dieci anni sono nella top ten dei piu' caldi di tutti i tempi, con un impatto soprattutto in termini di disastri ambientali, con eventi estremi, da ondate di caldo e freddo ad inondazioni e uragani, che hanno colpito praticamente tutto il Pianeta.
TRATTATI SALVA-CLIMA: Alcuni Paesi hanno deciso di aderire al protocollo di Kyoto che taglia la produzione di gas serra e oggi sono in corso negoziati perche' anche 'grandi inquinatori' come Usa, Canada, Giappone, Russia e Nuova Zelanda ma anche Cina (primo Paese inquinante), India, Brasile, Messico e Sud Africa, aderiscano ad un accordo globale taglia-emissioni da firmare nel 2015 e che dovra' entrare in vigore nel 2020.
COMBUSTIBILE FOSSILE PIU' INQUINANTE: Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia le emissioni mondiali di CO2 derivanti dall'uso di combustibili fossili per la produzione di energia continuano a crescere (+3,2% fra 2011 e 2010) e nel 2011 il carbone ha prodotto il 45% del totale di queste emissioni, seguite da quelle petrolio (35%) e gas (20%).
EMISSIONI CENTRALI A CARBONE: Oltre a CO2 producono decine di sostanze inquinanti, fra cui solfuri, nitrati, metalli pesanti come il mercurio e polveri sottili.
CINA CAPOFILA: A livello globale, la Cina sta bruciando tanto carbone quasi quanto il resto del mondo (circa 3,8 miliardi di tonnellate contro i 4,3 di tutti gli altri messi insieme).