Diario Vaticano


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‘Un altro buon pastore per la Chiesa’

L’auspicio del cardinale Angelo Sodano s

di Nello Rega
(n.rega@rai.it)

‘Un altro buon pastore per la Chiesa’ L’auspicio del cardinale Sodano a poche ore dall’inizio del Conclave Un richiamo all’unità della Chiesa ma anche il ricordo di Ratzinger e della missione del Papa. Nella messa “Pro eligendo Pontefice”, il cardinale Sodano si è soffermato ampiamente su questi temi, rivolgendo un pensiero “all’amato e venerato Benedetto XVI e al suo luminoso pontificato”. Parole e giudizi accolti da un lungo applauso, quasi liberatorio, per l’intensa attività svolta da Ratzinger e per la scelta delle dimissioni.

Invocando “un altro buon pastore alla Chiesa, un pontefice che svolga con cuore generoso una missione così nobile, il cardinale decano ha anche puntato l’attenzione alla carità, “dimensione costitutiva della missione della Chiesa ed espressione irrinunciabile della sua stessa essenza”. Conclusa la messa, ultimo appuntamento pubblico prima della “chiusura extra omnes” delle porte della Cappella Sistina, gli occhi sono ora tutti puntati a quel comignolo da dove si attende la fatidica e sperata “fumata bianca”.

Il Conclave numero 25, quello che si apre ufficialmente oggi, resterà nella storia certamente per il “vento nuovo” che soffia dall’11 febbraio scorso sulla Chiesa. Dopo l’annuncio di Benedetto XVI di volersi dimettere (alle 20 del 28 febbraio) da pontefice, il Vaticano sta “facendo i conti” con la voglia sempre più marcata di cambiamento e adeguamento ai tempi. Gli scandali che si sono abbattuti negli ultimi tempi e che hanno alimentato Vatileaks pesano, e non poco, su quanto avverrà in Cappella Sistina. A differenza del 2005, oggi il Conclave vede la presenza di cardinali già esperti di “voti e fumate” e rappresentati di quasi tutte le realtà cattoliche del pianeta. Dei 115 elettori ben 60 sono europei (di cui 28 italiani), 19 latino-americani, 14 nord-americani, 11 africani, 10 asiatici e 1 in rappresentanza dell’Oceania. Se si contassero i voti in base alla geografia, sarebbe facile ipotizzare che per arrivare a 77 (numero utile per l’elezione del pontefice) basterebbe addizionare gli europei ai latino-americani e profetizzare che senza l’Europa non si va da nessuna parte. Nel caso di questo Conclave i numeri sono importanti ma le “geografie” sono variabilissime. Il primo voto di oggi, previsto per le 18, sarà una sorta di “tornata di primarie” durante la quale si peserà il consenso dei vari “candidati”. Da domani, probabilmente, fatta una prima scrematura potrebbero aggregarsi consensi e “auspici”. Il toto-papa continua a diffondere i nomi di Scola e Scherer, che restano i favoriti. Ma tutto questo resta sempre e solo un’ipotesi.

Secondo i più, l’elezione dovrebbe arrivare prestissimo. Le numerose sessioni di Congregazioni avrebbero già accelerato il lavoro di preparazione e i cardinali avrebbero più che mai le idee chiare. A tutto questo si aggiunge l’invocazione allo Spirito Santo che, in una elezione così importante come quella del “pastore della Chiesa cattolica”, non può essere escluso.