di Paola Scaramozzino
(p.scaramozzino@rai.it)
Una formula semplice “accepto” e il nuovo Papa lascerà la maestosità della Cappella Sistina, quel giudizio Universale che mette l’uomo a nudo di fronte a Dio, per ritirarsi nella piccola e scarna sacrestia dalle pareti rosso scuro dove c’è un inginocchiatoio. Qui verrà aiutato a indossare l’abito talare bianco lasciando per sempre quello rosso porpora. Un cerimoniale essenziale dopo quello più complesso della sua elezione. A questo punto il Papa viene lasciato da solo nella stanza che chiamano del pianto, Camera Lachrimatoria . E’ qui , in questo luogo che raccontano abbia dei “poteri soprannaturali”, che il neo-eletto si confronta con Dio e la propria coscienza. E’ qui che l’uomo scelto dallo Spirito Santo abbraccia il compito di proseguire l’opera di Pietro. La consapevolezza di tanta responsabilità , si racconta, fa scoppiare i Pontefici in lacrime. Questo aspetto umano del Papa, tanto ben rappresentato dal film di Nanni Moretti, “Habemus papam” non può non venire alla mente. Avrà paura il Papa quando verrà pronunciato il suo nome? Ci saranno, come nel film, cardinali che pregheranno perché non siano loro l’Eletto? Certo è che a questo Pontefice, italiano o straniero che sia, si chiede già molto. Eredita un fardello pesante fatto di scandali come quelli sui preti pedofili , poi c’è il dossier Vatileaks e i corvi, le lobby e lo Ior. Dovrà avere il coraggio di fare pulizia dentro e fuori Vaticano. Con la scelta di lasciare il pontificato dopo aver in qualche modo svelato uno scenario orrido e tremendamente umano della Chiesa, Ratzinger ha segnato un solco epocale ma ha anche seminato un campo che al suo successore spetta non far diventare arido. Tanti altri i problemi della Chiesa: c’è un calo della fede, deve essere valutato il ruolo delle donne nella Chiesa, c’è una mancanza di comunicazione con le altre religioni. Inoltre l’Islam e l’Oriente incalzano. La parola d’ordine sarà evangelizzazione e comunicazione.
E rammentando il film di Moretti, non possiamo non pensare a un neo-eletto Papa interpretato magnificamente da Michel Piccoli desideroso di stare fra la gente, su un tram, in un fast food. Fare cose normali per comprendere chi siano veramente le persone e quali i problemi della fede e non. E anche il clero visto dal regista, giocando quella partita di pallavolo aperta a tutte le età dei partecipanti, fa tornare i porporati con i piedi per terra in tutti i sensi.
Sarà il film profetico anche da questo punto di vista con un ritorno di tutti i membri della Curia e di tutte le organizzazioni ecclesiastiche a una semplicità che avvii nuovamente un contatto autentico con la gente? Chissà. Ci vorrebbe un Papa che prendesse spunto per alcune cose dai suoi predecessori: da Giovanni XXIII le parole semplici che arrivavano al cuore; da Paolo VI la lungimiranza del Concilio Vaticano II; da Giovanni Paolo II l’arte di comunicare con i giovani e da Benedetto XVI il coraggio.
Film storici, santi e papi anche di fantasia:
Antonio da Padova, il santo dei miracoli di Giulio Antamoro 1931 (Protagonista: Carlo Pinzauti, Antonio da Padova)
Il cardinale Lambertini di Parsifal Bassi 1934 (Ermete Zacconi, cardinale Lambertini)
Don Bosco di Goffredo Alessandrini 1935 (Giampaolo Rosmino, don Giovanni Bosco)
Abuna Messias di Goffredo Alessandrini 1939 (Camillo, Pilotto, cardinale Guglielmo Massaia)
Caravaggio, il pittore maledetto di Goffredo Alessandrini 1941 (Olinto Cristina, cardinale Dal Monte; Achille Majeroni, cardinale Scipione Borghese)
I promessi sposi di Mario Camerini 1941 (Armando Falconi, don Abbondio; Luis Hurtado, fra’ Cristoforo)
Don Buonaparte di Fulvio Calzavara 1941 (Ermete Zacconi, don Geronimo Buonaparte)
Pastor Angelicus di Romolo Marcellini 1942 (Pio XII)
Rita da Cascia di Antonio Leonviola 1942
La fornarina di Enrico Guazzoni 1944 (Cesare Fantoni, cardinal Bibbiena; Pio Campa, papa Giulio II)
Guerra alla guerra di Romolo Marcellini (1946, doc. Pio XII)
Caterina da Siena di Mario Bonnard (1949)
Antonio di Padova di Pietro Francisci (1949)
Cielo sulla palude di Augusto Genina (1949)
Margherita da Cortona di Mario Bonnard (1949)
Francesco giullare di Dio di Roberto Rossellini (1950, frati)
Gli uomini non guardano il cielo di Umberto Scarpelli (1951, Henry Vidon, Pio X; Tullio Carminati, cardinal Del Val; Lamberto Picasso, cardinal Oreglia; Filippo Scelzo, cardinale Scelzo; Mario Mazza, cardinal Rampolla)
Il cardinale Lambertini di Giorgio Pastina (1954)
Luce sul monte di Rinaldo Dal Fabbro (1959, doc. vite dei papi)
L’armata Brancaleone di Mario Monicelli (1965)
E venne un uomo di Ermanno Olmi (1965, Giovanni XXIII)
Francesco d’Assisi di Liliana Cavani (1966, Lou Castel, Francesco d’Assisi)
Galileo di Liliana Cavani (1968, cardinale Barberini, poi papa Urbano VIII)
Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano di Luigi Comencini (1969)
Nell’anno del Signore di Luigi Magni (1969, cardinale Rivarola)
Nel più alto dei cieli di Silvano Agosti (1976)
Brancaleone alle crociate di Mario Monicelli (1970, Augusto Mastrantoni, papa Gregorio; Norman David Shapiro, abate Zenone)
Nel giorno del signore di Bruno Corbucci (1970, Erminio Macario, don Giacinto; Francesco Mulè, papa Leone X; Umberto D’Orsi, cardinale Ruffo)
Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo (1970, Giacomo Piperno, Pelser, prete)
Fratello ladro di Pino Tosini (1971, biografia di padre Lino da Parma)
Fratello sole sorella luna di Franco Zeffirelli (1971, Alec Guinness, papa Innocenzo III; John Sharp, vescovo Guido; Alfredo Bianchini, prelato)
La città del sole di Gianni Amelio (1972, Giulio Brogi, Tommaso Campanella; Riccardo Mangano, vescovo)
Delitto Matteotti di Florestano Vancini, 1973 (Michele Malaspina, card. Gasparri; Valerio Ruggeri, don Luigi Sturzo)
Giordano Bruno di Giuliano Montaldo (1973, Hans Christian Blech, Sartori, cardinale inquisitore; Mark Burns, arcivescovo Bellarmino; Renato Scarpa, frate Tragagliolo; Massimo Foschi: frate Celestino da Verona; Alberto Plebani, alto prelato)
Tosca di Luigi Magni (1973)
Lucrezia giovane di Luciano Ercoli (1974, papa Alessandro VI)
Mussolini ultimo atto di Carlo Lizzani (1974, Henry Fonda, cardinale Schuster)
Sesso in confessionale di Vittorio De Sisti (1974, Marcello Bonini Olas, prete, e immagini di repertorio del Concilio Vaticano II e di Paolo VI)
Don Milani di Ivan Angeli (1975, Edoardo Torricella, don Milani; Claudio Gora, don Bensi; Renato Pinciroli, don Pugi)
Un prete scomodo di Pino Tosini (1975, Enrico Maria Salerno, don Milani)
Il Casanova di Federico Fellini (1976)
In nome del papa re di Luigi Magni (1977, Nino Manfredi, mons. Colombo da Priverno; Salvo Randone, gesuita)
Arrivano i bersaglieri di Luigi Magni (1980, Carlo Bagno, Pio XI; Daniele Dublino, don Pietro)
Il Pap’occhio di Renzo Arbore (1980, Manfred Freyberger, papa)
Il marchese del grillo di Mario Monicelli (1981, Pio VII, Paolo Stoppa, papa)
Morte in Vaticano di Marcello Aliprandi (1982, Terence Stamp, padre Andreani, poi papa Giovanni Clemente I; Fabrizio Bentivoglio, padre Bruno Martello; Josè Luis Lopez Vasquez, don Perrone; Gabriele Ferzetti, cardinale Ixaguirre; Jacques Stany, cardinale)
State buoni se potete di Luigi Magni (1982, Johnny Dorelli, san Filippo Neri; Philippe Leroy, sant’Ignazio da Loyola; Mario Adorf, Sisto V)
Il caso Moro di Giuseppe Ferrara (1986, M. Ferrara Santamaria, Paolo VI; Augusto Zucchi, don Stefano)
La monaca di Monza di Luciano Odorisio (1986, Renato De Carmine, cardinale Federico Borromeo; Augusto Zucchi, don Paolo)
Don Bosco di Leandro Castellani (1988, Ben Gazzara, don Bosco; Raymond Pellegrin, Pio IX) Francesco di Liliana Cavani (1988, Mickey Rourke, Francesco d’Assisi; Hans Zischler, Innocenzo III)
In nome del popolo sovrano di Luigi Magni (1990, Gianni Bonagura, Pio IX; Luigi De Filippo, monsignor Venini; Camillo Milli, prete veneto)
Ferdinando e Carolina di Lina Wertmüller (1999, Elio Pandolfi, abate Galiani)
La carbonara di Luigi Magni (2000, Nino Manfredi, cardinale Rivarola)
Gostanza da Libbiano di Alessandro Benvenuti (2000, Valentino Davanzati, monsignor Tommaso Roffia; Renzo Cerrato, padre Dionigi da Costacciaro; Paolo Spaziani, padre Mario Porcacchi da Castiglione)
Si ringrazia la dott.ssa Zirizzotti del Centro Sperimentale di Cinematografia