di Nicola Iannello
La Juventus vola a +9 sul Napoli e allunga le mani sulla riconferma dello scudetto. Il gol di Giaccherini nel recupero della partita contro il Catania sa tanto di consacrazione per la squadra di Conte, visto anche il tonfo dei partenopei in casa del Chievo. È il verdetto della ventottesima giornata, nona di ritorno. Con dieci partite da giocare e 30 punti in palio la matematica non si pronuncia ancora, ma l’impressione che lasciano questi 90’ è che i campioni d’Italia in carica siano ormai irraggiungibili.
Allo ‘Juventus Stadium’ finisce 1-0 una partita combattutissima, con un Catania ordinato e gagliardo che cede solo nell’extra time. I bianconeri confermano il momento magico, coronato dall’accesso ai quarti di Champions League dopo sette anni di assenza. Gli etnei cadono ancora, dopo la rimonta subita in casa dall’Inter (da 2-0 a 2-3). Conte schiera Pogba al posto dello squalificato Vidal nel centrocampo a cinque e in avanti si affida a Vucinic e Giovinco. Speculare il dispositivo tattico di Maran, che come coppia d’attacco sceglie Castro e Gomez. Iniziativa bianconera. Vucinic impegna Andujar con un diagonale. Marchisio deviato fuori di poco, poi palo di Vucinic in girata. Espulso Maran per proteste, prende il suo posto in panchina il vice, Christian Maraner. Nella ripresa occasionissima Juve su punizione di Pirlo: il pallone passa sotto la barriera ma Castro respinge, irrompe Marchisio che mette fuori da sotto misura. Conte inserisce Matri (per Giovinco), Giaccherini (per Asamoah) e Quagliarella (per Vucinic). Le scelte dell’allenatore vengono premiate sul filo di lana. Giaccherini in mischia dà i tre punti ai bianconeri al primo minuto di recupero: Andujar smanaccia un cross di Pogba dalla destra, il laterale stoppa di petto e di destro conclude in rete (91’). Andujar nega poi il raddoppio a Quagliarella. Juventus sempre più capolista a 62 punti, Catania fermo a 42.
La sorpresa di giornata arriva dal ‘Bentegodi’ di Verona: il Chievo stende il Napoli 2-0. Corini schiera la coppia Paloschi-Théréau in avanti. Per Mazzarri consueta linea difensiva a tre; reparto avanzato con Hamsik dietro Insigne e Cavani. Il risultato lo sblocca Dramè con un gran sinistro da fuori area, dopo che la difesa aveva respinto corto una punizione dalla trequarti (12’). Prima dell’intervallo raddoppio di Théréau con un destro in diagonale che sorprende De Sanctis (43’). La squadra di Mazzarri ha l’occasione per rientrare in partita: fallo di Dainelli su Cavani, ma Puggioni para il rigore del ‘Matador’, forte ma poco angolato (58’). Il Napoli si ferma a 53 punti, Chievo a 32.
Due i posticipi. All’Olimpico un’ottima Fiorentina supera 2-0 la Lazio, lontana parente di quella vista giovedì a Stoccarda in Europa League. Hernanes è completamente fuori partita, Floccari e Lulic si danno da fare senza pungere. Sull’altro fronte, Jovetic fa subito capire che è in serata e, al 20’, indovina la stoccata dal limite dell’area su servizio di Ljajic. Viola non paghi del vantaggio, anche perché la reazione dei padroni di casa è estemporanea e si concentra nella parte finale di frazione. All’inizio della ripresa Ljajic, direttamente su punizione, mette in ghiaccio il match. E’ il 50’ e la reazione della Lazio è tutta in una girata di Floccari contenuta da Viviano. Poi la Fiorentina controlla senza ambasce (Viviano è molto bravo nel finale su Floccari) e a nulla valgono gli inserimenti di Kozak (per uno spento Ederson) e di Onazi (per Hernanes), oltre a Mauri (per Ledesma).
Per i viola di Montella c’è il quarto posto, frutto di un doppio sorpasso: sulla Lazio e sull’Inter, che cade a San Siro contro il Bologna. La partita la decide il tocco di Gilardino su assist di Perez al 57’, a coronamento di una bella gara per gli uomini di Pioli. In apertura Gabbiadini e lo stesso ‘Gila’ sono pericolosissimi dalle parti di Carrizo (Handanovic è squalificato). L’Inter della prima frazione è ancora intontita dalla dura lezione del Tottenham. Un po’ meglio (ma solo un po’) i nerazzurri nella ripresa: Stramaccioni inserisce Cassano al posto del giovane Benassi e il gioco migliora. Ma arriva, come detto, la zampata di Gilardino che fissa lo 0-1. La successiva pressione dell’Inter porta a una conclusione di Guarin che scalda i pugni di Curci. Carrizo si salva sul colpo di testa di Krhin (subentrato a Gilardino), Diamanti gestisce autorevolmente la squadra. La grande occasione per il pari capita al 93’ con Cambiasso che si vede strozzare l’urlo di gioia dal grande intervento di Curci. Per i nerazzurri due pesanti ko nel giro di 72 ore. E la zona Champions si allontana, anche perché aumenta la concorrenza.
In un ‘Is Arenas’ deserto, il Cagliari punisce 3-1 la Sampdoria. Pulga mette la novità Murru laterale sinistro nella difesa a quattro, centrocampo a rombo con Cossu vertice alto a innescare Ibarbo e Thiago Ribeiro (Sau resta in panchina). Rossi propone Icardi ed Eder di punta. È la giornata di Ibarbo, che firma una tripletta. Il colombiano irrompe su una corta respinta di Romero dopo una conclusione ravvicinata di Ekdal (18’). Raddoppio dello stesso Ibarbo che stoppa di coscia un pallone da calcio d’angolo e scarica di destro sotto la traversa (52’). Tris con una schiacciata di testa: Ibarbo si fa trovare libero sul secondo palo sull’invito di Cossu e non lascia scampo a Romero (72’). L’unica rete blucerchiata arriva su rigore: Rossettini atterra Eder e viene espulso, Maxi Lopez manda Agazzi da una parte e il pallone dall’altra (91’). Il Cagliari sale a 34 punti, Samp inchiodata a 35.
Il Parma appaia i doriani grazie al 4-1 inflitto al Torino. Donadoni inserisce dal 1’ Gobbi e Parolo nel centrocampo a cinque, con Biabiany e Amauri di punta. Risponde Ventura (squadra in completo celeste) con i soliti due mediani Gazzi e Brighi davanti alla difesa a quattro e Birsa, Vives e Santana a sostegno dell’avanzato Bianchi. Accade tutto nella ripresa. In vantaggio vanno gli ospiti: Santana segna in posizione sospetta su diagonale da destra di Birsa (56’). Pari ducale firmato da Amauri con una girata di sinistro (77’). Il sorpasso arriva con Sansone, che ruba palla alla difesa troppo allegra in disimpegno e batte Gillet con un piatto destro di precisione (80’). Il tris lo cala Amauri con un’azione di forza resistendo a tre avversari e battendo il portiere sul primo palo (84’). L’ex Palermo e Juventus firma la tripletta personale quando ormai il Torino è uscito dal campo: piatto destro su cross basso di Sansone e Gillet battuto per la quarta volta (91’). Torino fermo a 32 punti.
Il Siena si aggiudica in rimonta il drammatico spareggio salvezza del ‘Barbera’. Palermo piegato 1-2. Kurtic e Arevalo Rios a impostare, Formica a sostegno di Miccoli e Boselli davanti nello schieramento di Gasperini. Iachini si affida a Calello a centrocampo, con Bolzoni in panchina; in attacco Rosina e Sestu a supporto di Emeghara. Padroni di casa avanti prima dell’invervallo. Gol di Anselmo su azione d’angolo: il centrocampista brasiliano prima colpisce il palo di destro, poi ribadisce in rete di sinistro (44’). Nella ripresa pareggio di Emeghara che insacca a porta vuota dopo uscita avventata di Sorrentino che si scontra con Munoz su cross di Rosina (51’); per il nigeriano naturalizzato svizzero, arrivato a gennaio, è già il quinto successo personale. Il gol vittoria scaturisce da un tiro dal dischetto: Von Bergen atterra Emeghara, Rosina spiazza Sorrentino (72’). Siena a 24 punti, a 2 dal Genoa quart’ultimo. Palermo fermo a 21 all’ultimo posto col Pescara, battuto in rimonta 2-1 dall’Atalanta nel match all’ora di pranzo. Adriatici in vantaggio con un gran sinistro di D’Agostino (24’), poi si scatena Denis, in rete al 34’ su rigore e al 67’: e sono undici le marcature per il ‘Tanque’ argentino. Atalanta a 33 punti.