Perfino la pagina web ufficiale e' off line causa incendio. La citta' della scienza e' sparita anche virtualmente dopo 17 anni di anni di attivita' come museo scientifico interattivo, incubatore di imprese, centro di formazione. E non solo.
Citta' della Scienza e' stata anche sede di una manifestazione, futuro remoto, 26 edizioni, che era stata alla base dell'idea stessa della creazione della struttura presieduta da Vittorio Silvestrini e gestita dalla fondazione Idis. L'ultima manifestazione era stata ospitata due giorni fa, domenica scorsa, dedicata al bradisismo, uno science show sui vulcani, con visite guidate e laboratori sul fenomeno flegreo. definito come il primo museo scientifico interattivo di seconda generazione "hands-on" realizzato in Italia, ovvero costruito su percorsi esperienziali, la struttura distrutta dall'incendio vantava 10.000 mq di area espositiva, laboratori didattici, aree per mostre temporanee.
Il museo aveva come punti di forza la palestra della scienza dedicata alla fisica classica e, quindi, alla dinamica di diversi fenomeni naturali; il planetario, un odeon cinematografico dotato di uno schermo a cupola, l'officina dei piccoli dagli 0 ai nove anni, di oltre 700 mq. Le mostre erano ospitate in un padiglione di 1700 mq: tra le piu' visitate negli anni 'Gnam', durante la stagione invernale, dedicata all'informazione nutrizionale e dietetica, 'Pompei', durante l'estate. Ma e' sopratutto a futuro remoto la cui ultima edizione aperta il 3 ottobre era stata intitolata 'Le fabbriche del cielo', il simbolo dell'attivita' divulgativa di citta' della scienza. Realizzata in collaborazione con l'Inaf e L'Asi-agenzia spaziale italiana, nel 2012 futuro remoto aveva proposto per un mese un viaggio interattivo nello spazio alla scoperta dei risultati piu' innovativi della ricerca spaziale e aerospaziale contemporanea.
Era stato un successo, cosi' come 'Lo spettacolo della scienza', che lo scorso autunno porto' a Napoli da Ginevra i protagonisti della scoperta del bosone di Higgs.