di Paola Scaramozzino
(p.scaramozzino@rai.it)
Piazza San Pietro affollata di turisti, curiosi, sacerdoti, suore e porporati come in un giorno di festa. Davanti all’ingresso del Vaticano, lato piazza del santo Uffizio, c’è un bel movimento di persone e di auto. Molte le vetture scure di grossa cilindrata che varcano la soglia Pontificia portando a bordo alcuni dei 142 cardinali presenti oggi per partecipare alle congregazioni preconclave. I cardinali americani arrivano su un pullmino bianco. Altri prelati arrivano a piedi, con la veste nera bordata di porpora. Nessuno parla. Svicolano fra centinaia di giornalisti e cineoperatori di Tv di tutto il mondo aiutati da agenti di Polizia italiana e della gendarmeria vaticana. Le guardie svizzere hanno un bel da fare a controllare i passi di chi vuole entrare in Vaticano. Molto precisi e attenti ma anche a loro è sfuggito un uomo vestito da cardinale e accompagnato da falsi sacerdoti che si era confuso con gli alti porporati. Individuato, la gendarmeria lo ha accompagnato all’uscita. Chiusi dalle 9.30 di stamane, il primo cardinale esce dal Vaticano alle 12.38. Ressa di cronisti e vero assalto a coloro i quali si avviano a piedi verso le loro dimore. I cardinali italiani sono chiusi nel silenzio. Nessuno parla, neanche un gesto. Gli stranieri sembrano più disponibili. Il cardinale Wilfrid fox Napier, arcivescovo di Durban nel Sud Africa, risponde in francese alle domande dei cronisti. “Il nuovo Pontefice- dice- dovrà avere un’età compresa fra i 60 e 65 anni, dovrà provenire da “una chiesa viva” e continuare “nel solco di riforma portata avanti da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”.
Escono il cardinale Tettamanzi e il cardinal Betori ma da loro nessun commento. Si riaffaccia il piccolo bus con a bordo i cardinali americani che accennano un saluto verso i cronisti. “Il clima è di grande serenità”, ha raccontato in conferenza stampa padre Lombardi. Pomeriggio altro incontro ma non è detto che saranno sempre due gli appuntamenti giornalieri. E la gente che passa uscendo dalla metro, si ferma, chiede, si informa. Tutti aspettano il Papa nuovo. C’è chi pensa che sarà ancora uno straniero, chi amerebbe di nuovo un italiano. Chi ha paura, se fosse di colore, della profezia della fine del mondo. Ma dalle voci che si amplificano sotto al colonnato del Bernini, la presenza del Papa Emerito è costante e la sua scelta ancora divide : chi lo apprezza e chi proprio non accetta che un papa lasci il suo incarico. Davanti alla sede mobile di Poste Vaticane dove c’è una lunga fila per acquistare i francobolli della sede vacante, non si parla di altro. E se qui la fila è di qualche decina di metri, per entrare a San Pietro, le persone che aspettano hanno formato un serpentone di duecento metri. Grande movimento. Grande fermento. Postazioni Tv ovunque, a destra e a sinistra della Basilica. Il traffico in parte ne risente ma a godere del tanto afflusso di gente per ora sono gli alberghi, i ristoranti e i bar che stanno facendo il pienone. E ancora non è iniziato il Conclave.