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L'Inter vince a Catania, Totti prende Nordahl

Impresa dei nerazzurri: da 0-2 a 3-2. Fiorentina batte Chievo nel finale: 2-1. Roma ok, il 'Pupone' segna il 225° gol in A. L'Udinese passa a Pescara, Bergodi esonerato. Successo Bologna, colpo Atalanta palacio_296

di Claudio Presutti

Gol a raffica nel pomeriggio della 27.ma giornata: 14 in sei gare giocate. Spicca l'impresa dell'Inter che sotto 2-0 a Catania nell'intervallo, rimonta e vince 3-2 proprio in pieno recupero. Negli anticipi di venerdì e sabato pari che sa di scudetto per la Juventus in casa del Napoli (restano 6 i punti di distacco) e vittoria che sa di terzo posto (e di Champions) per il Milan che batte (3-0) e scavalca la Lazio.

Incredibile al Cibali. Il Catania domina in lungo e in largo l'Inter nel primo tempo, chiuso sul 2-0, poi subisce il ritorno degli uomini di Stramaccioni che strappano i tre punti grazie al 3-2 di Palacio proprio al 92'. Pronti-via e i siciliani al 7' sono già avanti: errore in difesa di Juan Jesus, che protegge male la palla, Bergessio gliela soffia e poi è bravo a battere Handanovic. Per l'argentino si tratta dell'ottavo centro stagionale. Il raddoppio catanese arriva al 19' grazie a un preciso colpo di testa di Marchese su punizione di Lodi. Nell'intervallo Stramaccioni mette dentro Palacio e Stankovic (per Rocchi e Kuzmanovic) e cambia passo. Al 52' tocca a Alvarez dare il via alla rimontona con un gol di testa in tuffo, dopo una bella giocata di Palacio. L'attaccante argentino, che ha cambiato volto al match, mette la firma sul pareggio, raccogliendo, di testa, un bel cross di Pereira. La partita, sempre agonisticamente molto tesa, sembra però scivolare verso il pari. Ma al 92' è ancora uno straordinario Palacio ad avviare l'azione e concluderla battendo Andujar di destro, raccogliendo un cross di Cambiasso, altro neoentrato protagonista della trasformazione dei nerazzurri. Per Palacio è il nono gol in serie A con la maglia dell'Inter. Una doccia gelata per il Catania che iniziava a cullare sogni europei (erano reduci da 5 successi negli ultimi 7 turni), mentre la squadra di Moratti aggancia il quarto posto a braccetto con la Lazio, a un punto dai cugini del Milan.

Continua a sperare in un piazzamento in Champions anche la Fiorentina che, con tanta, troppa sofferenza, supera 2-1 il Chievo, ottenendo il secondo successo di questo difficile 2013. I ragazzi di Montella sbloccano il match dopo soli 4': punizione per i viola dal limite (fallo di Guana su Jovetic), perfetta la parabola di Pasqual che sorprende Puggioni. I viola cercano con insistenza il raddoppio, anche se i veronesi sono micidiali in contropiede. E proprio di rimessa i clivensi colpiscono. Guana mette in mezzo per il preciso piatto destro di Cofie (38'). E pensare che il giovane ghanese era entrato da soli 5 minuti al posto di Acerbi. A inizio ripresa i gigliati, con Romulo al posto di Ljajic, si riversano ancora in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio, creando occasioni su occasioni. Ma la palla buona capita anche a Paloschi che si divora l'incredibile 1-2. Il gol vittoria della Fiorentina giunge al 78'. Solita, pericolosa punizione di Pasqual, Toni (in fuorigioco?) di testa molto forte 'centra' Larrondo che, con il capo, devia in rete per il meritato 2-1. I viola sono così al sesto posto da soli con 45 punti e domenica faranno visita alla Lazio, mentre il Chievo resta pericolosamente invischiato nella zona pericolosa della classica (29 punti) e domenica ospiteranno il Napoli.

Il posticipo dell’Olimpico diventa la Totti-night. La Roma supera 3-1 il Genoa (terzo successo consecutivo per Andreazzoli) e il ‘Pupone’ aggancia a quota 225 gol in serie A Gunnar Nordahl (secondo marcatore di sempre, Piola è a 274 gol) realizzando al 16’ il rigore che sblocca la partita (contatto Bovo-De Rossi). Emozione per il capitano e striscioni celebrativi in curva. Ma il Genoa rischia seriamente di rovinare la festa cambiando marcia per il resto del primo tempo. La pressione degli ospiti si concretizza al 42’ col rigore che Borriello (agganciato da Burdisso) spedisce in rete. La Roma ci mette un po’ a ritrovarsi. Le castagne dal fuoco le cava il giovane difensore Romagnoli (prima presenza da titolare) che al 58’ svetta su un corner di Totti e riporta avanti i giallorossi. Stekelenburg protegge il risultato in un paio di occasioni (su Immobile e Bertolacci), poi il secondo giallo a Kucka (78’) facilita il compito della Roma che trova il tris a 2’ dal termine con Perrotta. I giallorossi proseguono la rincorsa all’Europa, per il Genoa gestione Ballardini c’è la prima sconfitta.

Prosegue spedita la marcia della Sampdoria di Delio Rossi che regola 1-0 il Parma, ottenendo la quarta vittoria di fila a Marassi. Primo tempo tutto sommato avaro di emozioni, con un'occasione da una parte (Eder) e dall'altra (Biabiany). Nella ripresa al 58' si spezza l'equilibrio. Icardi, di testa, raccoglie una punizione di Estigarribia e sfrutta l'uscita a vuoto di Puggioni, per depositare in rete l'1-0. Per il giovanissimo attaccante argentino si tratta del nono gol in serie A. Gli emiliani provano a reagire, ma lo fanno soprattutto di nervi e il risultato della sfida non cambia più. La Samp si allontana sempre di più dalla lotta per non retrocedere, anche grazie alla difesa di ferro della gestione Delio Rossi: quattro reti subite in dieci gare. Per il Parma solo tre punti conquistati nelle ultime 8 partire.

Importante colpo dell'Udinese che espugna l'Adriatico con il 15° gol di Di Natale (e il 150° con la maglia bianconera). Per il Pescara è la sconfitta numero 18 in questo campionato e serie negativa sempre più drammatica: un solo punto nelle ultime otto giornate. Friulani subito in vantaggio con Di Natale, al termine di una confusa azione in area, senza che nessun difensore abruzzese né il portiere Pelizzoli riescono a respingere il pallone prima che superi la linea di porta. Il Pescara, con orgoglio, ci prova in tutte le maniere a raddrizzare il match, ma la sorte non l'assiste e l'arbitro Russo di Nola ci mette del suo con alcune decisioni quantomeno discutibili. L'Udinese, tornata in salute e con giocatori di categoria superiore, controlla comunque con pochi affanni, portando via tre punti preziosissimi in chiave europea. Pescara ultimo assieme al Palermo, con 21 punti. E in serata la società adriatica esonera Bergodi, riservandosi alcune ore per decidere il nuovo tecnico.

Seconda vittoria di fila per il Bologna che dopo aver battuto martedì la Fiorentina, si sbarazza piuttosto agevolmente del Cagliari, sempre al Dall'Ara. Felsinei avanti dopo 5' grazie ad una bella rete di Taider che entra in area e batte Agazzi, dopo uno scambio volante con Gilardino. Al 19' gli emiliani raddoppiano con una gran conclusione a giro di capitan Diamanti, come sempre autentico trascinatore dell'undici di Pioli, che sorprende ancora il portiere dei sardi. Proprio nel recuepro del secondo tempo arriva il tris del Bologna: gran esterno destro di Pasquato e Agazzi, ancora immobile, può solo raccogliere il pallone nella propria rete per la terza volta. Il Bologna aggancia così a metà classifica Torino e Parma, scavalcando così proprio i sardi fermi a quota 31.

Pesante battuta d'arresto per il Siena che al Franchi viene sconfitto 2-0 dall'Atalanta. Per i bergamaschi, un'ottima risposta dopo la sconfitta interna con la Roma, e la conferma della vena realizzativa del giovane centrocampista Giacomo Bonaventura, autore addirittura di una doppietta. Toscani sotto dopo nemmeno 3': scambio Denis-Bonaventura con quest'ultimo che infila l'angolino con un gran tiro di destro dai 25 metri. Nella ripresa arriva il bis di Bonaventura che trafigge ancora Pegolo raccogliendo in posizione defilata un lungo lancio di Raimondi. Per i bianconeri toscani seconda sconfitta di fila (superati dalla Juve la settimana scorsa) dopo l'impresa interna di due settimane fa con la Lazio.

Torino-Palermo, l'anticipo delle ore 12.30, finisce a reti bianche con un pari che non soddisfa nessuna delle due squadre. All'inizio Cerci è subito pericoloso. I rosanero, tornato in panchina Gasperini, si affidano al contropiede. I granata ci provano: Vives sfiora il gol, poi Rolando Bianchi centra il palo. Nella ripresa il solito Cerci scuote i suoi, ma i siciliani reagiscono con Fabbrini e Ilicic. Le ultime occasioni capitano ai granata D'Ambrosio e, soprattutto, Meggiorini, ma Sorrentino dice di no. Per il Toro persa l'occasione di lasciarsi definitivamente alle spalle la zona pericolosa, mentre il Palermo, al quarto pari consecutivo (tre con Malesani e uno con il rientrante Gasperini), rimane all'ultimo posto in classifica, anche se in coabitazione con il Pescara.