Diario Vaticano


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Alemanno:Papa legatissimo a Roma

Sensazioni ed emozioni nelle parole del Primo cittadino alemanno_ratzinger_296

di Paola Scaramozzino
(p.scaramozzino@rai.it)

Primo marzo 2013, Roma non ha più il suo Vescovo, ma Papa Ratzinger è ancora fra la gente perché è vivo il ricordo della giornata di ieri e dell’ultimo tragitto del Pontefice sull’elicottero bianco che sorvolava Roma verso la sede Pontificia di Castel Gandolfo. Al sindaco di Roma, Gianni Alemanno abbiamo chiesto di raccontarci le emozioni di questi giorni.

- Ieri, signor Sindaco, l’elicottero si è abbassato per qualche momento sul Campidoglio dove lei e tutta la Giunta insieme a molti cittadini accorsi spontaneamente, avete espresso il saluto di Roma al suo Vescovo. In sottofondo sono risuonati i rintocchi della Patarina, l’antica campana che si trova nella torre del Palazzo Senatorio-
“L’emozione è stata molto forte perché una cosa è sapere che il Papa sta per partire e una cosa è vederlo fisicamente dentro l’elicottero.- ci racconta Alemanno - La sensazione è di stare di fronte a un segno di forte valenza simbolica e ovviamente l’emozione è di grande dolore perché è una persona che amiamo molto in quanto legata alla città di Roma”.

-Per cosa lo ringrazia la Capitale?
“Papa Ratzinger come Papa Wojtyla del resto ha dimostrato, malgrado entrambi non fossero italiani, un grande attaccamento a Roma è ha svolto fino in fondo il suo compito di Vescovo della nostra città. Lo ringraziamo per questo e in generale anche per il suo richiamo alla dottrina e per la sua capacità di sottolineare i valori della tradizione.Un grande messaggio culturale questo che ci viene dal suo Pontificato.

-Roma lo ha voluto salutare anche con dei manifesti.
“Sì, c’è una foto con la sua immagine e la scritta “ Rimarrai sempre con noi. Grazie. Firmato Roma capitale”

-Vi siete incontrati nei giorni scorsi per un saluto privato. Non le chiedo cosa vi siete detti ma quale la sua sensazione nel vederlo?
“Eravamo insieme ad altre autorità come quelle della Baviera. L’impressione è stata di una persona lucida e sorridente come sempre ma terribilmente affaticata, piegata da un peso fisico molto forte. Non l’ho mai visto così sofferente e dal punto di vista del messaggio che mi ha voluto dare mi ha detto “Rimarrò fino a domani ( l’ultimo giorno di Pontificato) Vescovo di Roma confermandomi il suo legame profondo con la città. Del resto lo ha dimostrato volendo sorvolare il Campidoglio per un’ultima volta. E’ stata una sua scelta, non era previsto.”.

-Quando ha saputo della decisione del Papa di lasciare il Pontificato cosa ha pensato? “Il primo pensiero è stato una sorta di sgomento, poi una sensazione di disgrazia, di tragedia per la città e per tutto il mondo. Poi è subentrata la tranquillità e la convinzione che la Chiesa supera qualsiasi prova”.

-Come si prepara la Capitale al Conclave?
“Abbiamo avuto già le prove generali con l’Angelus e l’ultima Udienza. Noi siamo preparati, l’ordine pubblico è compito della Questura e della Prefettura. Noi ci occupiamo di tutti i servizi: abbiamo creato squadre supplementari di Vigili urbani, Ama, percorsi rafforzati dell’ Atac per i trasporti pubblici, la Protezione civile schierata, la Regione che darà il servizio Sanitario, l’Ares con il 118. I classici servizi di pulizia, di trasporto e di Protezione civile come nei casi di manifestazioni ma per l’occasione ci siamo predisposti a una serie di turni per durare nel tempo e per essere pronti per eventuali annunci. Massima flessibilità per non sprecare le risorse e massima prontezza nel rispondere alle esigenze che si presenteranno”.

Proprio quasi al termine del suo mandato, Alemanno si appresta ad affrontare un’ulteriore prova importante: Roma avrà ancora una volta gli occhi del mondo puntati addosso in attesa che venga proclamato il nuovo Pontefice. E sui tempi nessuno osa fare previsioni anche se la Santa Pasqua vicina, indurrebbe a pensare che per quella data non ci sarò una sede vacante.