Da prima seduta Camere a voto Quirinale


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‘Sudoku’ parlamentare di due mesi

La nuova legislatura parte il 15 marzo camera_deputati_296

Dopo il voto, lo spoglio e la proclamazione dei risultati elettorali parte il meccanismo che porta alla nascita della diciassettesima legislatura e del nuovo governo. Ecco le scadenze di questo percorso, e che si intreccia con l'elezione del nuovo presidente della repubblica. Un sudoku istituzionale che potrebbe concludersi anche nella seconda meta' di maggio.

11 marzo: primi adempimenti per parlamentari - l'11 marzo aprono a Montecitorio e palazzo madama i centri di accoglienza dove dovranno presentarsi le tante 'matricole' ed i rieletti in Parlamento per i primi adempimenti: dalla foto per la 'navicella' all'emissione del tesserino di parlamentare.

15 marzo: prima riunione delle nuove camere - camera e Senato devono essere convocate per la loro prima seduta entro 20 giorni dalle elezioni. La data del 15 marzo e' quella prevista dal decreto con cui il presidente della repubblica ha sciolto le Camere convocando i comizi elettorali. Nella prima seduta dovra' essere risolto il nodo delle 'opzioni', ovvero della scelta della circoscrizione per i deputati eletti in piu' luoghi. A presiedere la seduta di Montecitorio sara' il vicepresidente rieletto piu' anziano per carriera parlamentare; a Palazzo Madama tocchera' al senatore piu' anziano per eta'.

I presidenti delle Camere - la loro elezione e' il primo adempimento delle nuove Camere. Nelle ultime sei legislature il presidente della Camera e' stato eletto il giorno successivo all'inizio della legislatura. Piu' o meno analoga e' la situazione per il Senato.

A Montecitorio l'elezione scatta nei primi tre scrutini solo se si raggiunge la maggioranza dei 2/3; a partire dal quarto e' sufficiente la maggioranza assoluta, di cui il pd dispone. E' dunque prevedibile che, in mancanza di accordi nelle prima tre votazioni, il presidente della Camera possa essere eletto sabato 16 marzo a maggioranza assoluta. Quanto al Senato, nei primi due scrutini per eleggere il presidente serve la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato. Qualora non si raggiunga questa maggioranza, si procede, nel giorno successivo, ad una terza votazione nella quale e' sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Qualora nella terza votazione nessuno abbia riportato questa maggioranza, il senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che prende piu' voti. A parita' di voti e' eletto il candidato piu' anziano di eta'.

20 marzo: i capigruppo. Entro il 18 marzo i parlamentari devono dichiarare a che gruppo aderiscono. I gruppi sono convocati il 20 marzo per eleggere i rispettivi presidenti.

21 marzo: via alle consultazioni - una volta eletti i presidenti dei due rami del parlamento, e costituiti i gruppi parlamentari di camera e senato con i rispettivi capigruppo, ci saranno tutti gli 'interlocutori' del capo dello stato richiesti dalla Costituzione per le consultazioni che porteranno alla nomina del presidente del consiglio. Consultazioni che verosimilmente potrebbero prendere il via dal 21 marzo. Napolitano e' obbligato a fare di tutto per far nascere un nuovo governo e deve dare un incarico. Ma, visto che si trova nel 'semestre bianco', non potra' sciogliere le Camere nemmeno nel caso di mancato accordo sul nuovo governo; una facolta' di cui potra' avvalersi soltanto il suo successore alla presidenza della Repubblica.

15 aprile: convocazione parlamento seduta comune. Per il 15 aprile dovra' arrivare la convocazione del parlamento in seduta comune per eleggere al Quirinale il successore di Giorgio Napolitano, il cui mandato scadra' il 15 maggio. La seduta comune potrebbe essere convocata per i primi di maggio, in modo da consentire ai consigli regionali di eleggere i grandi elettori che le rappresenteranno.