di Paola Scaramozzino
(p.scaramozzino@rai.it)
“Adesso capisco perché il Santo padre, trattenendomi le mani, mi ha chiesto di pregare tanto, tanto per lui. Credo che da più di un anno soffrisse per questa scelta che ha sorpreso e addolorato tutti. Adesso però lo vedo sereno”. A parlarci e a regalarci un’immagine inedita di Papa Benedetto XVI è Don Pietro Diletti parroco della Parrocchia Pontificia di San Tommaso de Villanova di Castelgandolfo e direttore della Comunità Salesiana.
“Stiamo organizzando una grande accoglienza per Benedetto XVI con la Diocesi di Albano e con il Comune. Ci saranno striscioni di benvenuto e manifesti. Aspettiamo tra le 5 e le 7mila persone che non so dove si metteranno, dato che la piazza che li dovrebbe accogliere non è affatto grande. Io sarò sugli scalini della chiesa ad aspettare i fedeli e con loro, dalle 16,30, reciteremo il rosario che sarà intervallato da letture di scritti del Papa. Ai boy scout il compito poi di distribuire delle candele perché vogliamo simboleggiare la resurrezione di Cristo, la luce dello Spirito Santo. Vogliamo esprimere al Santo Pontefice la nostra stima per la sua scelta. Solo un uomo grande poteva fare un gesto simile”.
Don Pietro Diletti ci racconta che dopo le messe domenicali veniva invitato da papa Ratzinger a colazione e lì anche egli stesso scopriva un altro aspetto del Pontefice. “Mi dispiace quando leggo che il Santo padre viene descritto come un teologo rigido, apparentemente freddo. Non è assolutamente così. Fuori dall’ufficialità il Papa è una persona che vuole stare fra gli uomini. Mi chiedeva di tutto: dalle persone che abitano al borgo, alla vita di tutti i giorni, a ciò che si faceva. Voleva conoscere il quotidiano nei particolari. Un uomo di un’umiltà infinita, di grande dolcezza e soprattutto di grande rispetto per gli altri. Nei momenti in cui a tavola si parla di tutto, il pontefice sembrava donarsi completamente”. -Che cosa vorrebbe dirgli o gli dirà quando avrà modo di incontrarlo? “Grazie Santità per la sua fede incrollabile e per questo atto di umiltà e di amore nei confronti della Chiesa. Questo vorrei dire e vorrei far sapere a tutti: quanta dolcezza c’è in questo Papa che adesso vedo sereno e non più tirato in volto. Lo aspettiamo”.
Castelgandolfo aspetta il Papa: fiaccolata e preghiera
Castelgandolfo, la piccola località sui Castelli romani, si sta preparando all’arrivo del Papa. Il borgo è in festa: fiori, manifesti, striscioni di benvenuto per Benedetto XVI che qui entrerà da Papa per uscire dopo due mesi come sua Santità Benedetto XVI Papa emerito. L'elicottero atterrerà nell’eliporto della sede Pontificia di Castelgandolfo alle 17 e quindici, un quarto d’ora dopo il decollo dalla Città del Vaticano. Al suo arrivo Papa Ratzinger si affaccerà dal balcone sul cortile interno, lo stesso dove si riuniscono i fedeli durante l'Angelus, per salutare i pellegrini. Sono previste settemila persone che non potranno certamente entrare nella piccola corte. Questo sarà davvero il congedo ultimo del Papa dal mondo prima di ritirarsi negli appartamenti per una vita isolata, "in preghiera e nascondimento" come ha detto Saverio Petrillo, il direttore delle Ville Pontificie durante un incontro con la stampa avvenuto nei giorni scorsi.
L’ abitazione ospiterà il Papa insieme a quattro persone appartenenti all’associazione laicale cattolica Memores Domini, i cui membri vivono i precetti di povertà, castità e obbedienza sotto l'egida del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, e al segretario personale padre Georg Gaenswein.
L’appartamento si snoda su due piani e fa parte dell’ala sinistra dell’edificio, quella che guarda a ovest. Comprende una piccola cappella privata impreziosita dagli affreschi di immagini antiche e moderne della storia della Polonia, tra cui una decorazione con la Madonna di Czestochowa, voluta da Giovanni Paolo II. Dalle sue finestre, Papa Ratzinger potrà ammirare la città di Roma fino al suo litorale. Un panorama che Benedetto XVI ha apprezzato fin dalla prima volta: «Qui trovo tutto, montagna, lago e vedo persino il mare e gente buona», recita una targa nella piazza principale del paese. La permanenza tra le mura di Castelgandolfo, consentirà di ultimare i lavori di restauro del monastero Mater Ecclesiae, la dimora dove risiederà in Vaticano.
Intanto qui a Castelgandolfo potrà passeggiare e disporre di tre ville Pontificie, di scavi archeologici e giardini all’italiana, lungo un percorso suggestivo di qualche chilometro per una superficie totale di 55 ettari.