di Nicola Iannello
Sorride la Juventus nella giornata numero 26, settima di ritorno, che riallunga per ora su Inter e Milan complice il pari nel derby n.180 della Madonnina. La capolista riscatta la sconfitta con la Roma battendo in modo perentorio il Siena e attende con serenità i posticipi del lunedì: del Napoli a Udine e della Lazio all’Olimpico col Pescara. E venerdì primo marzo al San Paolo c’è la partitissima Napoli-Juventus.
Allo Juventus Stadium i bianconeri piegano 3-0 il Siena, penultimo con 21 punti. Classico 3-5-2 per Conte, che schiera Pogba accanto a Pirlo nella linea di centrocampo, mentre le punte sono Giovinco e Vucinic. Difesa a tre anche per Iachini che però costruisce un “albero di Natale” con Valiani e Rosina a sostegno di Emeghara. L’iniziativa della partita è in mani juventine. Un’incursione di Vucinic non trova nessun compagno al centro dell’area. Pegolo sventa in angolo un tiro di Marchisio. Ci prova anche Giovinco, ma il portiere del Siena respinge. Il gol arriva in modo un po’ fortunoso con Lichtsteiner pescato in area da Vucinic: Pegolo è in anticipo in uscita bassa, ma smanaccia sullo stinco dell’esterno bianconero e la palla si insacca (30’). Il portiere si riscatta bloccando un destro di piatto di Pogba servito dal fondo da Asamoah. Nella ripresa il tema non cambia. Giovinco sorprende Pegolo sul primo palo con un tiro dal basso verso l’altro, su un pallone fatto scorrere dopo una punizione a seguire di Pirlo (74’). Si scuote il Siena, fino allora troppo rinunciatario. Buffon salva la porta deviando sulla traversa un gran colpo di testa di Emeghara. C’è tempo per rivedere Chiellini dopo oltre due mesi di assenza per l’infortunio al polpaccio. Dopo un palo di Terlizzi con un rasoterra da fuori area, mette fine alle preoccupazioni bianconere Pogba con una destro micidiale dal limite (89’). Juventus a 58 punti davanti a Napoli (51), Milan (45), Lazio (44), Inter (44) e Fiorentina (42), ma partenopei, biancocelesti e viola devono ancora scendere in campo.
L’onda lunga del fantastico trionfo di Champions col Barcellona, accompagna il Milan nel derby contro i ‘cugini’ solo per un tempo, il primo. La ripresa infatti ha un altro copione, con l’Inter che si scuote e si riporta in linea di galleggiamento (1-1). Primi 45’ quasi a senso unico, il vantaggio di misura non dice tutta la verità. I nerazzurri costruiscono pochissimo (un’incursione di Palacio, un tiro troppo morbido di Cassano), i rossoneri fanno la partita e al 21’ passano con El Shaarawy (16° centro): l’assist è di Boateng, imparabile la conclusione sotto la traversa del Faraone. Poi il grande ex, SuperMario Balotelli (ovviamente fischiatissimo), manca tre volte il raddoppio nel giro di 14 minuti complice anche un super Handanovic che evita l’affondamento della nave di Strama con altrettanti interventi da fuoriclasse: su colpo di testa (27’), su tocco ravvicinato (29’), su punizione potentissima (40’). L’avvio ripresa mostra però un’Inter più convinta che va subito vicina al pari (54’) con il tap-in volante di Guarin (cross di Palacio): strepitosa la risposta di Abbiati che devia il pallone sulla sua destra e con Cassano che, da posizione defilatissima, colpisce la base esterna del palo. Minuto 69: dentro Ezequiel Schelotto per Cambiasso, e all’ex atalantino bastano meno di 120 secondi per riportare il match in parità, di testa, su pallone scagliato in area da Nagatomo e mancato completamente da Mexes. Squadre stanche, il Milan ci prova ancora con Muntari e Niang ma il risultato (alla fine giusto) non cambia più.
A quota 42 con la Fiorentina sale il Catania, che passa a Parma: ducali battuti 1-2. Aggressivo 4-3-3 per Donadoni, con Biabiany alzato sulla linea d’attacco assieme a Belfodil (il franco-algerino si infortuna a lascia per Palladino prima della mezz’ora) e Amauri. Maran gioca con due mediani davanti alla difesa (Lodi e Izco) e “Keko” Gallardo, Castro e Gomez a sostegno di Bergessio. Etnei subito in vantaggio: Lodi sorprende Mirante sul primo palo direttamente su punizione, con un sinistro tagliato calciato dal lato destro dell’area di rigore (5’). Raddoppio di “Keko” su traversone di Castro appena toccato da Mirante (44’). Il Parma accorcia le distanze troppo tardi: Biabiany sgroppa sulla destra e pesca Amauri solo al centro dell’area; l’italo-brasiliano ha il tempo di girarsi e di battere Andujar (87’). Legrottaglie si fa espellere per proteste, ma pur in dieci i rossazzurri resistono al forcing finale dei padroni di casa e portano a casa tre punti che migliorano ulteriormente una classifica brillantissima; Parma fermo a 32 punti.
La Roma bissa il successo con la Juventus battendo a Bergamo l’Atalanta al termine di una partita in altalena, disputata sotto una fitta nevicata. Il dopo-Zeman conta così due successi e una sconfitta. Colantuono schiera il 4-4-2 con Contini per Canini nel reparto arretrato e Denis e Livaja coppia d’attacco. Risponde Andreazzoli (privo degli squalificati De Rossi e Totti) con la difesa a tre, il centrocampo a quattro e Lamela e Marquinho a sostegno di Osvaldo. Aprono le marcature i nerazzurri con Livaja su assist di Bonaventura (8’). Pari di Marquinho che ruba palla sulla trequarti, avanza e fulmina Consigli con un sinistro a girare appena entro l’area (12’). Roma in vantaggio con Pjanic su punizione che gela Consigli (34’). Prima dell’intervallo il pareggio di Livaja in spaccata (44’). Il match viene deciso da un colpo di testa di Torosidis che scavalca Consigli da posizione decentrata (71’). Roma a 40 punti, Atalanta a 27.
Peccato per l’assenza del pubblico allo stadio Is Arenas: grande spettacolo tra Cagliari e Torino che terminano sul 4-3 per i padroni di casa, che portano così a sette la striscia di risultati utili consecutivi. Pulga ritrova Astori in difesa e Conti a centrocampo; in avanti si affida a Ibarbo e Sau, innescati da Cossu. Tante assenze per Ventura che in attacco schiera Bianchi e Barreto. La partita è una girandola di emozioni. Ogbonna ferma fallosamente Sau che trasforma il rigore per il vantaggio rossoblù e il suo undicesimo sigillo personale (37’). Appena il tempo di riprendere il gioco dopo l’intervallo e Cerci pareggia con una gran botta dall’interno dell’area su cross deviato di Darmian (47’). Stevanovic raccoglie una smanacciata in uscita di Agazzi su cross di Cerci dalla destra e mette in rete (54’) per il sorpasso degli uomini di Ventura. Pari sardo firmato da capitan Conti, che tutto solo gira di testa sul secondo palo una punizione di Cossu (75’). Pinilla su rigore per fallo di Ogbonna (espulso) dà un nuovo vantaggio al Cagliari (87’). Finale incredibile. Diop rileva Cerci tra i granata ma dopo pochi secondi si fa espellere da Peruzzo per una manata. Bianchi pareggia su rigore per fallo di Astori (92’), ma Conti trova il gol vittoria per i padroni di casa con un tiro da fuori deviato nella propria porta da Glik (95’). Il Cagliari agguanta a 31 punti proprio il Toro. All’ora di pranzo la Sampdoria supera il Chievo 2-0. Apre Poli con un bel destro su invito di Obiang (33’). Icardi lascia il posto a Eder dopo uno scontro fuori area col portiere clivense Puggioni (i blucerchiati chiedono il rosso ma l’arbitro Abbattista opta per il giallo) e proprio il brasiliano chiude i conti all’83’ in contropiede. La Sampdoria (alla terza vittoria consecutiva in casa) sale a 32 punti, lasciando il Chievo a 29.
Ma la giornata è ben lungi dall’aver esaurito le sue emozioni. Stasera Inter-Milan in un ‘Meazza’ gelatissimo. Domani Udinese-Napoli alle 19 e Lazio-Pescara alle 21. Martedì sera si recupera Bologna-Fiorentina, rinviata per neve.