Per la prima volta sono stati osservati in diretta gli ultimi istanti della vita di una stella: prima di esplodere come una supernova, l'astro è 'dimagrito' in modo estremo, scagliando nello spazio parte dei gusci di gas che lo avvolgevano. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve a un gruppo coordinato dall'israeliano Eran Ofek, dell'istituto di Scienze Weizmann.
Grazie all'osservatorio californiano Palomar, i ricercatori sono riusciti a catturare gli eventi che hanno preceduto il destino finale di una stella molto grande, 50 volte la massa del Sole, poco più di un mese prima che l'astro esplodesse. La natura di questo evento precursore, secondo gli esperti, è potenzialmente in grado di fornire indizi sull'esplosione delle supernove e anche di come si è evoluta la stella che l'ha generata.
Le osservazioni rivelano che prima dell'esplosione finale la stella, distante 500 milioni di anni luce dalla Terra e chiamata SN 2010mc, ha perso una notevole quantità della sua massa. Circa 40 giorni prima dell'esplosione la stella ha scagliato nello spazio materiali pari a 1% della massa del Sole, alla velocità di circa 2.000 chilometri al secondo. Lo stretto intervallo di tempo fra la perdita di massa e l'esplosione della supernova suggerisce una connessione di causa fra i due eventi. La scoperta supporta modelli e osservazioni di supernove di tipo II secondo i quali stelle massive subiscono perdite notevoli di massa, poco prima di esplodere come supernove.
Secondo Eliot Quataert e Joshua Shiode, dell'università della California a Berkeley, durante le ultime fasi di evoluzione di una stella massiva, le oscillazioni che avvengono al suo interno portano a generare una enorme quantità di energia, spingendo la stella ad espellere alcuni dei suoi strati esterni. Ma, rileva Shiode, se una pre-esplosione di questo tipo segni il destino della stella avviandola verso l'esplosione come supernova o se essa è un requisito per l'esplosione deve essere ulteriormente indagato.