Oscar Pistorius ha sparato attraverso la porta del bagno del suo appartamento a quello che credeva essere un intruso, ritenendo che la sua fidanzata, Reeva Steenkamp, fosse ancora a letto. Come riporta la Bbc, e' quanto ha riferito lo stesso atleta, accusato di omicidio premeditato, nel corso dell'udienza a Pretoria per presentare la richiesta di scarcerazione dietro cauzione.
Pistorius ha raccontato di essere andato a letto ed essersi addormentato, quindi di essersi alzato per andare a chiudere una porta e per prendere un ventilatore. L'atleta ha poi riferito di essere uscito sul balcone e di aver sentito un rumore arrivare dal bagno, un rumore - ha detto - che gli ha fatto provare un "senso di terrore". Proprio per la paura Pistorius ha preferito non accendere la luce. L'atleta ha ricordato di aver ricevuto in passato minacce di morte e di aver preso l'abitudine per questo motivo di tenere sotto il letto una pistola 9 millimetri.
Nella sua dichiarazione, l'atleta sudafricano ha raccontato di avere preso la pistola, di essersi avvicinato al bagno e avere urlato all'"intruso" di andarsene. Pistorius, che avrebbe anche chiesto a Reeva di chiamare la polizia, pensando che fosse ancora a letto, ha aggiunto che non avendo le protesi si sentiva particolarmente vulnerabile per se' e incapace di difendere Reeva. Proprio per questo avrebbe reagito sparando attraverso la porta del bagno. Solo allora si sarebbe accorto che la Steenkamp non era a letto e che poteva essere in bagno chiusa a chiave.
A questo punto, secondo la sua ricostruzione, Pistorius sarebbe andato sul balcone per chiedere aiuto, quindi si sarebbe messo le protesi ed avrebbe aperto la porta del bagno rompendola con una mazza da cricket. All'interno ha trovato la ragazza, riversa a terra, ma ancora viva. Reeva sarebbe morta tra le sue braccia malgrado i suoi tentativi di rianimarla e di trasportarla giu' dalle scale - dopo aver chiamato i paramedici - per farla soccorrere da qualcuno. Reeva "è morta tra le mie braccia", ha detto Pistorius nella dichiarazione giurata (letta dal suo legale poiché durante l'udienza l'atleta non ha mai smesso di piangere), "non ho voluto ucciderla, lo affermo nella maniera più categorica possibile". Infine: "Ci amavamo alla follia".
Il tribunale accoglie la tesi dell'accusa: omicidio premeditato
Per il presidente del tribunale di Pretoria Desmond Nair, l'omicidio della sua fidanzata Reeva Steenkamp era premeditato e Oscar Pistorius rischia quindi l'ergastolo. L'atleta ha indossato le sue protesi ed ha camminato per sette metri prima di sparare quattro volte contro la porta chiusa a chiave dall'interno di un bagno della sua abitazione di Pretoria, dove si era rifugiata la sua fidanzata, la 30enne Reeva Steenkamp: la donna è stata raggiunta da tre proiettili calibro nove ed è morta sul colpo. E' questa la ricostruzione dell'omicidio dell'ex modella, fornita stamattina da Gerrie Nel, il pubblico ministero del tribunale di Pretoria chiamato a decidere se concedere all'atleta la libertà su cauzione, come chiesto dalla difesa. A questo punto sembra impossibile, salvo colpi di scena, che a Pistorius venga concessa la libertà su cauzione. Secondo i giornalisti che seguono il processo, però, il giudice può decidere in un secondo tempo di modificare i termini dell'accusa, se emergeranno nel frattempo nuove prove a favore dell'ex campione.