Accordo siglato 16 anni fa


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Clima, compleanno del protocollo di Kyoto

Ormai in pensione, ma c'è fase 2. Si guarda ad accordo 2015 b

Siglato in Giappone il 16 febbraio 1997, il protocollo di Kyoto stabiliva per l'Italia una riduzione delle emissioni di gas serra del 6,5%, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012, rispetto al livello di emissioni del 1990 (che è stato assunto come anno di riferimento per tarare la riduzione delle emissioni).

Il trattato, che ha voluto provare a tagliare le emissioni del Pianeta, è andato ormai in pensione alla fine del 2012. Ma all'ultima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si è pensato a mettere a punto il cosiddetto 'Kyoto 2'. L'impegno a ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra resta solo da parte dell'Unione europea e di qualche altro Paese; una parte che insieme non fanno il 20% del totale delle emissioni. Restano ancora fuori i Paesi 'grandi inquinatori', quelli sviluppati come Usa, Canada, Giappone, Russia e Nuova Zelanda ma anche quelli emergenti come Cina (il primo Paese inquinante al mondo), India, Brasile, Messico e Sud Africa.

I Paesi industrializzati (responsabili nel 1990 di oltre metà delle emissioni mondiali) tra il 1990 e il 2010 hanno diminuito le proprie emissioni di quasi il 9%: da 19 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente a 17,3 miliardi. L'obiettivo di Kyoto era fissato in una riduzione media nel periodo 2008-2012 di almeno il 5,2% delle emissioni.

L'ultimo rapporto della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, l'Italia avrebbe raggiunto i target di Kyoto: la media annua di emissioni è pari a 480 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti mentre la soglia stabilita dal protocollo era 483,3. In base ad alcune stime le emissioni di gas serra in Italia nel 2012 si sono attestate a circa 465-470 milioni di tonnellate di CO2 (meno 20 milioni rispetto al 2011).