di Roberta Balzotti
(r.balzotti@rai.it)
Mentre lui, mercoledì, sul palco dell'Ariston, sta cantando le due canzoni in gara, il giornalista Andrea Scanzi, su Twitter, lo definisce “un Endrigo scapigliato”. E, forse, non è un caso. Simone Cristicchi è infatti legato a Sergio Endrigo e, nella serata di “Sanremo story”, riporta al Festival “Canzone per te”. Il brano, firmato da Bardotti, Endrigo, Bacalov e cantato da Endrigo e Roberto Carlos, vinse l'edizione 1968.
“E' un piccolo capolavoro di parole e musica” - dice il cantautore romano - La mia versione è filologica, molto vicina all'originale. L'arrangiamento è del maestro Daniele Andriola, lo stesso che ha curato quelli del concerto, omaggio a Sergio Endrigo, che ho tenuto l'estate scorsa all'anfiteatro di Fiesole con un'orchestra sinfonica di 40 elementi. Un progetto ambizioso che, nonostante i tagli alla cultura, vogliamo continuare a portare avanti”.
Quello di Cristicchi con Endrigo è un legame artistico e affettivo: “Il primo incontro è stato attraverso Franco Migliacci, suo amico, all'inizio della mia carriera – ricorda Simone – Franco mi fece ascoltare “Questo è amore”. Mi innamorai subito di quella canzone e chiesi a Endrigo, che l'aveva scritta, di duettare con me. Lui accettò, venne in studio e la cantammo insieme nel mio primo album “Fabbricante di canzoni”. Poco dopo venne a mancare (è scomparso a settembre 2005, ndr). Per lui mi è rimasto un grandissimo affetto e, in ogni mio concerto, canto con il pubblico una sua canzone”.
A unirli, poi, casualmente, c'è l'Istria. Nel progetto teatrale, “Mio nonno è morto in guerra”, Cristicchi parla anche degli esuli istriani, ed Endrigo era istriano: “Una sua canzone, “1947”, nella quale esprime le emozioni per la sua terra lontana, fa ovviamente parte dello spettacolo”. Non solo: nel nuovo disco, “Album di famiglia”, uscito in questi giorni, Cristicchi dedica una canzone a un'altra esule istriana, Laura Antonelli: “Mi interessa ricercare e raccontare le storie degli uomini e delle donne sepolte nella memoria”, spiega il cantautore, che è in gara a Sanremo con “La prima volta (che sono morto)”, contenuta nello stesso disco.
A fare il tifo per lui c'è Claudia Endrigo, figlia di Sergio, sua grande amica e fan. “Gli voglio un bene dell'anima e quando lo sento cantare mi commuovo. Simone ha molte cose in comune con papà: la dolcezza nella voce quando canta, la sete di conoscenza; è vivace, curioso; timido ma con una certa goliardia”.
E' molto contenta della scelta fatta da Cristicchi di portare “Canzone per te” a Sanremo nella serata dedicata alla storia del Festival: “Ha uno dei testi che amo di più in assoluto, che sento molto. Ed è anche la canzone che ha segnato l'inizio della collaborazione di papà con Sergio Bardotti”.
Claudia ricorda che suo padre ha partecipato a nove Festival, ha vinto, si è classificato secondo e terzo, ha avuto altri riconoscimenti. Ed è sempre molto critica con la discografia per averlo dimenticato, per non aver mai realizzato una raccolta delle sue canzoni. “La memoria è importante – dice – Per fortuna ci sono colleghi di papà, come Simone, che non smettono di ricordarlo. E c'è il suo pubblico, che mi scrive ancora da tutto il mondo”.