di Sandro Calice
(s.calice@rai.it)
Con sprezzo del pericolo, ma con risultati sorprendenti, per festeggiare San Valentino Fabio e Luciana aprono la terza serata del Festival cantando “Vattene amore” , interpretata a Sanremo 1990 da Minghi e Mietta. Ma il colpo di scena vero è quando il pubblico grida “Bacio! Bacio!” e Fazio lo accontenta: “Mica solo Baudo lo può fare!”.
E’ stata la serata delle buone intenzioni, dei messaggi, delle lettere. Comincia Luciana con un monologo sull’amore che diventa un urlo contro la violenza sulle donne: “In Italia ogni tre minuti un uomo uccide una donna, anche in famiglia. Ma l'amore con la violenza e le botte non c'entra niente. Un uomo che ci mena non ci ama. Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Abbiamo solo una vita, non buttiamola via”, prima di introdurre il flash mob 'One billion rising' sulle note di 'Break the chain' di Tena Clark, ballando e cantando insieme alle altre donne vestite di rosso e nero. Nel frattempo trova pure il tempo di tagliare un pezzo della barba del maestro Vessicchio per portarselo come souvenir.
Poi tocca all’ospite Roberto Baggio leggere la sua lettera ai figli e a tutti i giovani: passione, gioia, coraggio, successo, sacrificio sono le sue parole simbolo. ''Abbracciate i vostri sogni, gli eroi quotidiani sono quelli che danno il massimo tutti i giorni'', dice. “Cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare quello che si è. Non fidatevi di quello che arriva senza sacrificio – conclude - è solo un'illusione”.
Ma anche l’altro ospite della serata ha parole importanti da regalare. Antony Hegarty degli Antony and the Johnsons, dopo aver incantato l’Ariston con la sua straordinaria voce cantando “You are my sister”, racconta la genesi del brano: “Ci sono stati momenti della mia vita in cui non stavo bene e sfogavo tutti i miei malesseri sulla mia sorellina. Ho scritto e composto questa canzone perché volevo scusarmi e perché lei si rendesse conto di quanta forza avesse. Noi abbiamo costruito questo mondo sull'immagine dell'uomo. Ora però la nostra ecologia sta arrivando al crollo. Nella mia musica cerco la speranza per il futuro, che sta dentro noi stessi e che ci porta verso il femminile. E penso che le donne siano la chiave perché tutto il nostro mondo possa risollevarsi".
La musica. Si sono esibiti i 14 Campioni e alla fine, solo sulla base del televoto, che alla fine peserà per il 25%, è stata stilata una classifica provvisoria. Scontato e “triste” dirlo, ma la prima volta che il televoto ha deciso da solo, la gerarchia della qualità è stata drasticamente sovvertita. Questo l’ordine dei cantanti secondo il pubblico da casa: Mengoni, Modà, Annalisa, Chiara, Gualazzi, Molinari e Cincotti, Maria Nazionale, Elio e le Storie Tese, Silvestri, Gazzè, Cristicchi, Malika, Marta sui tubi, Almamegretta.
Dei quattro Giovani vanno in finale Antonio Maggio con “Mi servirebbe sapere” e Ilaria Porceddu con “In equilibrio”.
Prima della serata di venerdì, dedicata alla Sanremo Story, c’è stato l’ultimo omaggio ai cantanti che hanno fatto la storia del Festival: stasera è stato il turno di Al Bano, corde vocali ancora invidiabili, stessa grinta di sempre e “Felicità” cantata insieme con Fabio, Luciana e Laura Chiatti, venuta per premiarlo. E si chiude come si era partiti, con Fabio, Luciana e il trottolino amoroso.