Sanremo 2013


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Firme napoletane per Maria Nazionale

Servillo e Mesolella sono gli autori di 'E' colpa mia'; 'Quando non penso' è scritta da Graganiello maria_nazionale_296

di Roberta Balzotti
(r.balzotti@rai.it)

Può capitare che una canzone arrivi a Sanremo a insaputa di uno dei suoi autori. E' quello che è successo a “E' colpa mia”, cantata da Maria Nazionale e scritta da Peppe Servillo (testo) e Fausto Mesolella (musica). “Ho saputo all'ultimo momento che Maria portava questa canzone al Festival, quando Fazio stava per comunicare i nomi dei partecipanti – racconta Mesolella - Mi ha avvisato Servillo, che seguiva la cosa, mentre io ero impegnato nel montaggio del mio dvd “Suonerò fino a farti fiorire”. Sono molto contento che sia Maria a cantarla, perché lei continua la grande tradizione del bel canto melodico napoletano; non neo melodico, ma melodico”.

“E' colpa mia” nasce quando Servillo dà a Mesolella, suo compagno negli Avion Travel (vincitori del Festival 2000 con “Sentimento”) alcuni testi scritti in napoletano da musicare. “La canzone finita è arrivata a Maria per combinazione – dice Peppe Servillo, in questo periodo impegnato a teatro con il fratello Toni in “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo - E' importante che una canzone in lingua napoletana sia portata alla ribalta su un palco come quello dell'Ariston. Da tempo lavoro sul repertorio napoletano, anche classico, e mi sono impegnato nella scrittura in lingua. Non è un dialetto il napoletano, ma una lingua”.

E' invece in italiano l'altro brano di Maria Nazionale, “Quando non parlo”. Ma la firma è quella di un napoletano doc, Enzo Gragnaniello, che nella sua carriera musicale, iniziata negli Anni '70, ha collezionato, tra i vari riconoscimenti, tre Targhe Tenco. E al Festival di Sanremo ha partecipato nel 1999, in coppia con Ornella Vanoni, piazzandosi al quarto posto con “Alberi”: “La prima sera, quando ho sceso le famose scale, mi sono scordato Ornella – ricorda – e sono risalito a prenderla”. Di “Quando non parlo” e della sua interprete fa questa descrizione: “In una canzone mi piace raccontare l'inesprimibile, il visionario, non la storiella. E Maria Nazionale, con la sua bellissima voce, le dona il sentimento giusto. La sua voce, quando canta in italiano, diventa ancora più bella, s'ingentilisce, acquista una grazia maggiore”. Questa canzone ha una lunga storia: “L'avevo scritta una decina di anni fa e conservata in un cassetto. Quattro anni fa, quando Maria mi chiese di scriverle qualcosa, aprii il cassetto e gliela diedi proprio perché mi piaceva l'idea di farla cantare in italiano. Poi è passato il tempo, lei era presa da altri impegni. E ora è arrivata quest'occasione per farla ascoltare al pubblico”.