Produzione mai così bassa da 22 anni. L'indice grezzo della produzione industriale, ovvero il volume della produzione, nella media annua del 2012 risulta pari a 82,9. Lo rileva l'Istat. Si tratta del livello più basso da almeno il 1990.
La produzione industriale, corretta per gli effetti di calendario, nella media dell'intero 2012 è scesa del 6,7% rispetto all'anno precedente. Si tratta della peggiore variazione annua dal 2009. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che l'indice grezzo è risultato in calo del 6,2%.
Tornando indietro nel tempo, nel 2011 la produzione era rimasta pressoché ferma (+0,1% il dato corretto per gli effetti di calendario, -0,7% il grezzo), nel 2010 era risultata positiva dopo un 2009 nero, in cui la perdita era stata a doppia cifra. Guardando ai diversi settori economici (valori aggiustati per il calendario), su base annua, nel 2012, i ribassi più forti hanno interessato la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-10,4%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico (-10,0%) e l'industria del legno (-9,9%).
In caduta è risultato anche il comparto tessile-abbigliamento (-9,4%), mentre una delle diminuzioni più contenute ha riguardato l'alimentare (-1,4%). In ogni caso nessun settore ha segnato una variazione positiva.
La produzione industriale nel quarto trimestre (ottobre-dicembre) del 2012 ha registrato un calo del 2,2% rispetto al trimestre precedente (dato destagionalizzato).
La produzione industriale a dicembre sale su base mensile, dopo tre cali consecutivi, crescendo dello 0,4% su novembre, ma risulta ancora in discesa su base annua, con una flessione del 6,6% (dato corretto per effetti calendario), il sedicesimo ribasso. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che il dato tendenziale grezzo risulta in calo del 9,3%.
A dicembre nel confronto mensile emerge quindi un "timido segnale positivo", spiegano i tecnici dell'Istat. Guadando i raggruppamenti principali d'industrie, l'indice destagionalizzato registra rialzi mensili per i comparti dei beni strumentali (+4,0%) e dell'energia (+1,5%). Risultano in calo i beni intermedi (-0,7%), mentre segnano una variazione nulla i beni di consumo.
Su base annua, analizzando nel dettaglio la produzione corretta per gli effetti di calendario, l'Istat registra, ribassi in tutti i settori dell'industria. Le diminuzioni maggiori riguardano la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-16,8%) e l'industria del legno, della carta e stampa (-11,4%).