Giro di vite europeo sui derivati, i prodotti finanziari sul banco degli imputati ormai da anni per aver dato 'benzina' alle più importanti crisi finanziarie recenti.
Le nuove regole - annuncia il commissario Ue per il mercato unico Michel Barnier - entreranno in vigore a metà marzo. La stretta arriva dopo che il Parlamento europeo e il Consiglio hanno dato luce verde alle disposizioni tecniche proposte dall'esecutivo europeo per l'applicazione delle nuove norme.
Più in dettaglio si punta ad impedire che le transazioni finanziarie sui derivati sfuggano ai controlli attraverso operazioni al di fuori dei mercati. Il periodo per la liquidazione e il regolamento delle operazioni sui titoli non dovrà superare i due giorni lavorativi da quello in cui è stato effettuato il trading.
Per le Pmi è stata introdotta più flessibilità, con un periodo di grazia di 15 giorni in cui saranno esentate dal pagamento di sanzioni se non avviene l'operazione di regolamento titoli. Parallelamente i depositari centrali di strumenti finanziari potranno fornire servizi bancari utilizzando la stessa entita' legale, ma dovranno rispettare condizioni prudenziali ulteriori, avere capitale aggiuntivo e ricevere l'autorizzazione per la licenza bancaria.
Positivo il commento di Barnier secondo il quale si tratta di una riforma ''fondamentale per migliorare la sicurezza e la trasparenza delle transazioni sui prodotti derivati e ridurre i rischi ad esse collegati. Le istituzioni finanziarie e tutte le altre imprese interessate dovranno conformarsi alle nuove regole''. La prossima settimana il commissario Ue si rechera' negli Stati Uniti per assicurare alle autorità americane che l'Europa ha ''mantenuto gli impegni presi nell'ambito del G20'' e che ora anche nell'Ue saranno applicate regole ''più severe'' equivalenti a quelle gia' in vigore al di la' dell'Atlantico. ''Spero che la mia missione - ha detto Barnier - consenta di realizzare sostanziali progressi verso un sistema in cui Ue e Usa riconoscono che le rispettive regole hanno effetti equivalenti''.
L'accordo, dopo una serie di frizioni all'inizio dell'anno scorso, è stato raggiunto nel successivo mese di febbraio tra Parlamento europeo e Consiglio. La trattativa si era interrotta il 31 gennaio sui poteri di controllo da attribuire all'Esma (l'authority europea di supervisione dei mercati) sui regolatori nazionali.