I film del week end


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Broken City

di Sandro Calice

di Allen Hughes, Usa 2013, thriller (20th Century Fox)
Fotografia di Ben Seresin
con Mark Wahlberg, Russell Crowe, Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright, Natalie Martinez, Kyle Chandler, Barry Pepper, Justin Chambers, Han Soto, James Ransone, Griffin Dunne, Michael Beach, James Rawlings
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Si fa presto a dire noir, soprattutto quando gli elementi classici ci sono quasi tutti. Il problema, però, è farlo funzionare il congegno.

Il detective Billy Taggart (Wahlberg) è stato costretto a dimettersi dalla polizia di New York per aver abusato dei suoi poteri. Il capo della polizia, il commissario Fairbanks (Wright), e soprattutto l’ambiguo sindaco Hostetler (Crowe) gli organizzano un’uscita di scena silenziosa e pulita. Sette anni dopo Taggart è uno spiantato investigatore privato e non crede alle sue orecchie quando il sindaco Hostetler lo chiama per assumerlo: deve scoprire chi è l’amante di sua moglie (Zeta-Jones) prima che la notizia diventi pubblica e gli rovini la nuova campagna elettorale. Taggart scoprirà molto di più, e da quel momento nessuno sarà più al sicuro.

Allen Hughes, che insieme al fratello Albert è autore di titoli come “Nella giungla di cemento”, “Dollari sporchi” e “La vera storia di Jack lo squartatore”, come dicevamo mette in fila una serie di tasselli per costruire un bel noir: il detective buono ma indurito dalla vita e con un profondo (ottuso quasi) senso di giustizia, il politico potente e corrotto ma carismatico e seducente, il poliziotto onesto costretto a convivere col malaffare che vuole distruggere, la donna fatale chiave di volta della storia, inganni e intrighi quanto basta. Gli attori fanno tutti la loro parte, anche se un po’ da minimo sindacale (affidando inoltre la maggiorparte del pathos all’espressività di Wahlberg, non proprio il suo punto di forza). Il problema principale, però, è una sceneggiatura (di Brian Tucker) confusa, che perde pezzi per strada e che salta invece che passeggiare da un gradino all’altro della storia. Tutto l’impianto avrebbe meritato miglior sorte.

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