di Juana San Emeterio
ZERO DARK THIRTY
di Kathryn Bigelow, Usa 2012, drammatico (Universal Pictures)
con Joel Edgerton, Jessica Chastain, Edgar Ramirez, Kyle Chandler, Mark Strong, Jennifer Ehle, Chris Pratt, Jason Clarke, Fares Fares, Harold Perrineau, Nina Arianda, Nash Edgerton.
Avevano un unico obiettivo: eliminare Osama Bin Laden. Per questo hanno lavorato per dieci anni nelle zone più difficili del mondo.
Sfondo nero e un audio che fa venire i brividi. Nella prima sequenza di “Zero Dark Thirty” si sentono le registrazioni audio dei momenti più drammatici degli attentati dell'11 settembre, con le voci dei passeggeri degli aerei e delle persone intrappolate nel World Trade Center. Si entra subito nell’argomento ma la scena cambia immediatamente: siamo in una base americana, dove è interrogato e torturato un prigioniero sospettato di avere contatti con Al - Qaeda. Ad assistere all’interrogatorio arriva senza nessuna presentazione una giovane donna: l'agente della Cia, Maya (Jessica Chastain). Lei fa parte del team che indaga su Bin Laden. Il film si concentra proprio su di lei, sulla sua sfida che diventa quasi un’ossessione: trovare il nascondiglio del capo di Al - Qaeda. Maya è una donna forte, apparentemente senza una vita personale. Un ufficiale della Cia ricco d’intuito e una determinazione eccezionale tanto da non fermarsi neanche davanti allo scetticismo dei suoi superiori. Un lungo lavoro durato più di dieci anni per trovare l’uomo più ricercato del mondo ma anche quello che sembrava essere scomparso nel nulla, in regioni difficili e lontanissime dagli uffici di Washington.
“Zero Dark Thirty” ricostruisce questa storia vera con grande maestria. Nel film prende forma la lunga ricerca fatta quasi in solitudine, i metodi di lavoro dell’Intelligence fino ai più terribili come la tortura e la caccia senza tregua. Un racconto che potrebbe sembrare quasi un documentario nel realismo della messa in scena ma che, nelle capaci mani della regista premio Oscar, Kathryn Bigelow, si trasforma in un thriller avvincente, con bellissime sequenze piene di tensione. Soprattutto colpisce il racconto della forza della protagonista e della sua lotta per farsi rispettare anche contro un maschilismo strisciante. Un modo di essere donna mettendo in primo piano i risultati del proprio lavoro ma anche la rappresentazione di un Paese alla ricerca della giustizia. Il film ha fatto discutere. E’stato accusato per le scene di tortura ma anche di aver fornito materiale riservato per la ricostruzione dell’operazione importante dell’eliminazione del nemico numero uno dell’America. Golden Globe per la miglior attrice in un film drammatico a Jessica Chastain e cinque nomination a gli Oscar. Da non mancare.