Un Manifesto di dieci proposte al futuro Governo per tagliare di 26,8 miliardi di euro le spese dei 34 milioni di automobilisti italiani con un impatto nullo sul bilancio dello Stato. Lo presenta l'Aci, promettendo come risultato una riduzione dei costi annuali per l'auto da 3.500 a 2.800 euro, con un taglio di 700 euro pari al 20% dei costi totali. Cifra che arriverebbe ad oltre 1.000 euro con gli 850 euro di risparmi per i 200mila intestatari di veicoli con oltre 185 kw di potenza se fosse eliminato il superbollo.
Ecco le dieci proposte stilate dall'Aci:
sostituire l'attuale Codice della Strada con il Codice dei Conducenti;
una patente 'a livelli' per le auto più potenti;
corsi di rieducazione stradale per il recupero dei punti della patente;
abolire il superbollo e riformare la tassa di possesso in base alle emissioni di CO2;
rimodulare le accise sui carburanti;
riformare l'Rc-Auto per prevenire le frodi e contenere i costi;
destinare i proventi delle multe alla mobilità ed escluderli dal Patto di Stabilità;
aumentare i mezzi pubblici e renderli più efficienti per rinunciare all'auto in città;
più infomobilità a livello locale;
istituire una cabina di regia della mobilità per il territorio.
"Senza una strategia governativa - ha detto il presidente dell'Aci Angelo Sticchi Damiani - il comparto non sopravviverà: nell'ultimo anno hanno chiuso 350 concessionari e oltre 10 mila sono i posti di lavoro tuttora a rischio. La mole di imposte sulla mobilità - ha ricordato Sticchi Damiani - fa sborsare alle famiglie più di 60 miliardi di euro ogni anno. E invece la leva fiscale deve essere uno strumento di rilancio per il settore automobilistico e non un elemento che ne compromette l'esistenza. Per questo l'Aci ha inviato il Manifesto degli Automobilisti ai candidati premier e chi lo ignorerà ne risponderà a 34 milioni di elettori".