Il monito di Napolitano


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Sulle carceri in gioco l'onore dell'Italia

A San Vittore, situazione gravissima carceri_296

Napolitano: 'sulle carceri la situazione e' gravissima, in gioco l'onore dell'Italia'. Riprendendo le parole del presidente del Dap, Tamburrino, il capo dello Stato ha spiegato che sul sistema carcerario italiano è in gioco "una delle condizioni essenziali dello Stato di diritto". Ma, ha aggiunto Napolitano, "sono in gioco, debbo dire nella mia responsabilità di presidente della Repubblica, il prestigio e l'onore dell'Italia".

"Nessuna parte vorrà negare gravità ed emergenza della questione carceraria". Lo dice Giorgio Napolutano parlando nel carcere di San Vittore.

LO STATO NON RISPETTA LA COSTITUZIONE "La mancata attuazione delle regole penitenziarie europee conferma la perdurante incapacità del nostro Stato a realizzare un sistema rispettoso del dettato dell'artico 27 della Costituzione sulla funzione rieducativa della pena e sul senso di umanità". Così il presidente Napolitano in visita al carcere di San Vittore.

Il tema delle carceri, del loro estremo sovraffollamento, deve essere valutato "da qualsiasi parte politica con serenità, senza pregiudiziali liquidatorie". Lo ha detto il presidente Napolitano oggi a S.Vittore. E' quindi una questione che deve essere ben presente "a tutte le forze politiche e anche - ha aggiunto il presidente - ai cittadini-elettori nel momento in cui il nostro popolo è chiamato ad eleggere un nuovo Parlamento".

I "prolungati ritardi" nelle nomine dei capi degli uffici giudiziari hanno una "pesante ricaduta" sul "prestigio del Csm". Così il Capo dello Stato Giorgio Napolitano nella lettera che ha inviato al vicepresidente del Csm Michele Vietti e di cui sarà data tra poco lettura nel Plenum di Palazzo dei Marescialli. Dall'esame dell'attività del Consiglio - scrive Napolitano - ho potuto constatare che vi sono molti posti vacanti di livello direttivo e semidirettivo, anche di importanti uffici giudiziari. E' quindi evidente che l'espletamento delle procedure per il conferimento dei relativi incarichi subiscono rilevanti ritardi e non rispondono, in ogni caso, ai tempi previsti nelle risoluzioni che lo stesso Consiglio si è dato". "La scopertura prolungata degli incarichi di vertice - sottolinea il capo dello Stato - comporta ricadute negative sul buon andamento (art.97 della Costituzione) degli uffici giudiziari e sull'ordinato ed efficiente svolgimento dei procedimenti di loro competenza". Napolitano ricorda di aver "negli ultimi anni più volte richiamato alla pesante ricaduta che, in generale, prolungati ritardi nelle decisioni di nomina - riferibili anche al trascinarsi di contrasti e/o tentativi di accordo tra le diverse componenti della rappresentanza della magistratura in seno al Csm - hanno sul prestigio dell'istituzione". "Ritengo pertanto che si renda necessaria un'urgente accelerazione delle procedure attraverso la puntuale e rigorosa osservanza dei tempi stabiliti dalle norme e dalle risoluzioni dello stesso Consiglio superiore" conclude il presidente della Repubblica, confidando nel fatto che Vietti "non mancherà di assumere ogni opportuna iniziativa per porre rimedio a tale situazione".

RITARDI PER CONTRASTI CORRENTI I "rilevanti" ritardi nelle nomine dei capi degli uffici giudiziari da parte del Csm sono "riferibili anche al trascinarsi di contrasti o tentativi di accordo tra le diverse componenti della rappresentanza della magistratura in seno al Cms". Lo sottolinea Napolitano nella lettera che il vicepresidente Vietti sta per leggere.

REGGIO CALABRIA SENZA PROCURATORE DA 11 MESI Sono passati ormai 11 mesi da quando, il 9 marzo 2012, Giuseppe Pignatone lasciò la poltrona di procuratore di Reggio Calabria per andare a dirigere la Procura di Roma, ed ancora il suo posto è vacante. La Procura reggina, il cui Consiglio comunale è stato sciolto per contiguità mafiose nelle scorse settimane, attualmente è retta da Ottavio Sferlazza, il procuratore aggiunto più anziano tra i tre in servizio. Gli altri due, Michele Prestipino e Nicola Gratteri sono tra i candidati, interni, alla carica di procuratore alla quale concorrono magistrati di varie procure italiane. Tra gli esterni figura, tra gli altri, il procuratore aggiunto di Napoli Federico Cafiero De Raho. E' proprio Cafiero De Raho il favorito a sostituire Pignatone. Nulla è ancora definito, ma si fa sempre più consistente la pista che porta al magistrato napoletano. La quinta commissione del Csm si è infatti pronunciata a suo favore: nella votazione, il procuratore aggiunto della Dda di Napoli ha avuto sei voti, mentre gli attuali procuratori aggiunti di Reggio Prestipino e Gratteri e il procuratore di Caltagirone Francesco Paolo Giordano ne hanno ottenuto uno ciascuno. La parola finale spetta ora al Plenum del Csm.