"Una visione assai fosca e pessimista della condizione economica del Paese accompagna l'inizio del 2013, anche se con qualche lieve cenno di schiarita all'orizzonte". Il rapporto Italia dell'Eurispes sintetizza così i risultati di un sondaggio sulla condizione economica delle famiglie. "Il 60,6% degli italiani, 3 su 5, sono costretti a intaccare i propri risparmi per arrivare alla fine del mese; il 62,8% ha grandi difficoltà ad affrontare la quarta (quando non la terza) settimana".
PER 75% ITALIANI IMU TASSA INGIUSTA - L'Imu "ha lasciato scontenti la maggior parte degli italiani: infatti il 75,4% non la ritiene giusta nell'attuale contesto economico (il 56,1% "per niente e il 19,3% "poco"). E' quanto si legge nel rapporto Eurispes. "L'area politica di appartenenza fa registrare una profonda scissione tra centro-sinistra, sinistra e centro, schierati a favore dell'imposta nella misura del 38,3%, 38,1% e 31,1%".
GLI ITALIANI,SE IO PREMIER PRIORITA'PENSIONI MINIME - "Immaginando di potersi sostituire al Premier e ai Ministri dopo l'insediamento del nuovo Governo, quali misure adotterebbero gli italiani per alleviare il momento di forte complessità che il Paese sta vivendo?". Queste le priorità, rilevate da un sondaggio pubblicato nel 'Rapporto Italia' di Eurispes. "Sicuramente aumenterebbero le pensioni minime (89,1%), attuerebbero nuove politiche di sostegno alle imprese (87,7%), aumenterebbero gli investimenti in ricerca e sviluppo (87,4%), cambierebbero la legge elettorale e introdurrebbero meccanismi di redistribuzione della ricchezza (85,3%), favorirebbero il rientro dei capitali dall'estero (84,4%), introdurrebbero maggiori tutele per i lavoratori (83,5%), modificherebbero i meccanismi di accesso al credito (81,5%), aumenterebbero la pressione fiscale sul sistema bancario (62,4%), introdurrebbero il patrimoniale (61,3%) e solo circa un terzo del campione perseguirebbe sulla linea imposta da Monti (32,4%)".
ITALIA MALATA DI "PRESENTISMO" - L'Italia è "un Paese completamente ripiegato sul suo presente" dove "si è operato affidandosi al giorno per giorno, con risposte parziali, spesso improvvisate, con misure utili al massimo a tamponare qualche falla". Ma se si vuole uscire dalla crisi politica, economica, sociale ed etica che ha colpito il Paese bisogna abbandonare la "subcultura del presentismo" che è diventata la nostra filosofia di vita. E' quanto afferma il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, nel Rapporto Italia 2013 presentato oggi a Roma.
UN QUARTO ITALIANI HA UN TABLET - La mania dei tablet ha ormai contagiato quasi un quarto degli italiani. Lo rivela il rapporto Eurispes 2013, che nel capitolo sull'uso delle tecnologie 'certifica' anche il primato del telefonino che 'batte' la tv. Secondo il sondaggio 'La passione degli italiani per la tecnologia' solo il 5,1% degli italiani non usa mai il telefonino, mentre la Tv non è guardata dal 7,3% del campione. Il campione degli utilizzatori del telefonino si divide tra chi possiede un modello base (47,1%) e chi uno smartphone (41,5%). Quasi un decimo dei soggetti dispone invece di più di un tipo di telefonino (9,3%). Oltre alla funzioni di base è la fotocamera quella più usata (59%) mentre il 40% degli utenti naviga su Internet. "Un italiano su 4 non ascolta mai la radio - spiega il rapporto - e meno della metà usa il Dvd. La maggioranza degli intervistati non utilizza il lettore Mp3 (64,5%), la console per videogiochi (70,6%), l'iPad/tablet (73,2%) e, nonostante la recente diffusione, l'E-Book (80,3%)". La televisione si riprende il primato nelle abitudini degli italiani per quanto riguarda l'utilizzo: durante la giornata la guarda per più di 4 ore al giorno il 15,5% del campione e da 2 a 4 ore il 27,8%, mentre il 31,6% la guarda da 1 a 2 ore. Segue il cellulare, per il quale prevale un consumo giornaliero fino ad un'ora (54,9%): "Va però sottolineato - prosegue il documento - che un cittadino su 10 (10,8%) lo usa addirittura più di 4 ore al giorno ed il 9,2% da 2 a 4 ore". Anche tra i mezzi di informazione è la tv a dominare. Quasi la metà degli intervistati (48%) guarda il telegiornale almeno una volta al giorno, mentre solo uno su dieci compra il giornale quotidianamente. 'In mezzo' si piazza l'informazione on line, consultata tutti i giorni dal 22% del campione.
PESO FISCO, ELETTORI CENTRODESTRA LO SENTONO DI PIU' - Il carico fiscale sulle spalle delle famiglie nell'ultimo anno "risulta, rispetto al precedente, nettamente aumentato per il 41,7% degli italiani, un po' aumentato per il 27,5%. A non trovare alcuna differenza è il 13,8%, mentre è rispettivamente diminuito leggermente e nettamente per il 5,5% e il 5,2%". Emerge da un sondaggio del 'rapporto Italia' di Eurispes. Tra i vari dati, Eurispes rileva anche che "tra i fautori della parte politica schierata a centro-destra troviamo coloro i quali maggiormente sostengono l'aumento del carico fiscale nell'ultimo anno (81,1%), seguiti dal centro-sinistra (77%), dalla sinistra (68,8%) e dal centro (63,3%)".
ITALIANI SEMPRE PIU' 'AMICI' DEGLI ANIMALI - Gli italiani non rinunciano, neanche in tempi di crisi, a prendersi cura di un animale domestico. Anzi, aumentano le persone che offrono un 'posto' a un quattro zampe (+13,6%). Più della metà delle famiglie del nostro Paese, pari al 55,3%, ha in casa uno o più animali domestici; nel 2012 ci si fermava al 41,7%. Il più amato rimane il miglior amico dell'uomo, il cane. Questa l'istantanea scattata dal 'Rapporto Italia 2013' dell'Eurispes, nella parte dedicata agli animali domestici. L'animale più diffuso è il cane, per il 55,6% degli italiani; al secondo posto il gatto (49,7%). Naturalmente, i quattro zampe sono curati e coccolati: il 46,7% di chi possiede un animale riesce a sopperire ai suoi bisogni con meno di 30 euro al mese; un terzo (32,7%) spende da 30 a 50 euro al mese; il 13,6% da 51 a 100 euro; infine il 4,9% li accudisce spendendo anche fino a 200 euro al mese, lo 0,7% arriva a 300, l'1,4% supera i 300 euro. La 'spesa' per l'alimentazione degli animali, per oltre la metà (52,6%), si attesta sotto i 30 euro al mese. Ma c'é anche chi spende 50 euro (31,6%) e chi supera questa cifra (15,35) arrivando, in alcuni casi, a spendere anche 300. Ogni anno la maggior parte di chi ha un animale domestico spende meno di 100 euro per veterinari e medicinali (63,8%), il 24,3% arriva a spenderne 200, il 7,7% fino a 300 euro, e il 4,2% anche di più. Della pulizia, la cosidetta toelettatura, se ne occupa personalmente il proprietario nel 65,2%; il 34,8% si rivolge a specialisti (quasi il 20% spende fino a 50 euro l'anno, ma nel 2,4% la cifra può arrivare oltre 150 euro). Per l'acquisto di gadget (abitini e collari), il 34,7% spende fino a 50 euro l'anno; la maggioranza (55,8%) ne fa a meno ma c'é anche chi spende fino a 150 euro.