di Rita Piccolini
L’annuncio ufficiale arriva mentre è in corso la settimana dell’ haute couture. Roma Capitale ha presentato i progetti di restauro della Fontana di Trevi e del complesso delle Quattro Fontane patrocinati da Fendi , in qualità di mecenate unico, nonché partner del più ampio progetto “Fendi for Foutains”. Il mecenatismo culturale per la salvaguardia e il recupero del patrimonio artistico di Roma, un bene di inestimabile valore per l’umanità, la strada da percorrere contro l’usura e il degrado.
E che la Fontana di Trevi sia un tesoro per tutti e il simbolo della città, insieme al Colosseo e San Pietro, ce lo ricorda in conferenza stampa un grande della moda, della cultura internazionale e dell’arte quale Karl Lagerfeld, che su queste operazioni di restauro realizzerà un libro di fotografie. Un bene materiale: si parla di un monumento del Settecento realizzato su progetto dell’architetto romano Nicola Salvi, vincitore di un concorso indetto dal papa Clemente XII Corsini (circa 100 anni prima Bernini aveva realizzato un basamento ad esedra con una vasca antistante addossato agli edifici su cui fu poi costruito palazzo Poli), e di un bene immateriale entrato nell’immaginario di tutti i turisti del mondo, che nell’acqua trasparente della fontana vanno a gettare la monetina, nella convinzione che sarà di buon auspicio per tornare nella “città eterna”. Fin qui la tradizione, il rito, poi il resto l’ha fatto il cinema. “Marcello…Come here!” sussurrava un’indimenticabile Anita Ekberg nella “Dolce Vita” di Fellini sotto l’acqua scrosciante della fontana. Poi ancora Ettore Scola, in “C’eravamo tanto amati”, che la usa come sfondo per un indimenticabile omaggio ai grandi del cinema italiano:Vittorio De Sica, Federico Fellini, lo stesso Marcello Mastroianni. E come non ricordare Totò, che nel film Totòtruffa ’62 tenta di venderla a un italo - americano arricchito e si fa pagare i diritti d’autore per ogni foto scattata. E poi la musica, le canzoni, Renato Rascel. Folklore? Può essere, ma è proprio dal recupero dei beni artistici di Roma che passa l’omaggio a una città che merita maggiore rispetto e attenzione per le sue bellezze e i tesori che custodisce.
Bisogna amare Roma per donare oltre due milioni per il restauro di due tra le sue più belle fontane. Speriamo che altri grandi imprenditori seguano l’esempio e che l’iter di queste operazioni di salvataggio sia più snello di quello che vede ancora al palo il progetto di restauro del Colosseo, firmato Della Valle, ancora imbrigliato nelle maglie della giustizia amministrativa.
Del rapporto speciale che i romani hanno con l’acqua, con il fiume Tevere, con le terme, l’acquedotto e le innumerevoli bellissime fontane che rendono speciali le vie del Centro parla Silvia Venturini Fendi, direttore creativo della Maison e presidente di AltaRoma, esponendo le motivazioni alla base della stipula dell’accordo tra Fendi e l’amministrazione capitolina: amore e riconoscenza per la città da cui la Maison romana, divenuta griffe internazionale, ha sempre tratto grande ispirazione e stimolo culturale per creazioni famose ormai in tutto il mondo.”Il nostro simbolo è il Giano Bifronte- spiega in conferenza stampa- da una parte il passato e il legame con la tradizione, dall’altro il futuro e la sperimentazione. L’appeal di Roma nasce da questo equilibrio. Abbiamo stipulato un patto con la città”.
Soddisfazione del sindaco Alemanno che esprime tuttavia rammarico e preoccupazione per le lentezza burocratiche che impediscono l’avvio del restauro del Colosseo, sempre più urgente, e lancia un appello anche per il Mausoleo di Adriano. Il sovrintendente ai Beni Culturali, Broccoli, sottolinea l’importanza del mecenatismo per la manutenzione e la salvaguardia dei nostri monumenti e per rendere produttivi i nostri beni culturali. La durata dei lavori, necessari a restituire ai romani e ai turisti la fontana più fotografa al mondo nel suo originario splendore, sarà di circa 20 mesi dall’avvio del cantiere che presumibilmente concluderà gli interventi entro il 2015.
Nel frattempo si avvia alla conclusione la kermesse dell’Alta Moda romana. Al centro dell’attenzione gli stilisti internazionali che da anni scelgono Roma per presentare la loro collezioni: Tony Ward, Abed Mahfouz, Jamal Taslaq. Quest’ultimo, con le sue spettacolari creazioni presentate la scorsa estate all’Hotel Excelsior, ha conquistato definitivamente il pubblico romano. Poi ancora Camillo Bona, ultimo dei grandi stilisti italiani a sfilare. Non mancano i giovani con i modelli realizzati per l’Accademia di Costume e di Moda . E, per sottolineare ancora che moda è cultura, nell’ultimo giorno della manifestazione l’appuntamento è con la presentazione di quattro libri: “L’abito delle mani. Viaggio nel mondo della guanteria in forma di racconto”; “Alla Corte di Valentino. L’ultimo imperatore della moda e dello Stile”; “Gianni Versace. La biografia”; “Storia della Moda a Roma. Sarti,culture e stili di una capitale dal 1871 ad oggi”.