A scatenare la rivoluzione sessuale non e' stata l'invenzione della pillola contraccettiva ma la scoperta della possibilita' di curare la sifilide con la penicillina. L'affermazione, che sposta indietro di un decennio l'avvento di costumi sessuali piu' liberi, e' di uno studio della Tufts University di Boston pubblicato da Archives of sexual behavior.
Secondo la teoria di un gruppo di economisti guidati da Andrew Francis, la penicillina ha abbassato il costo dei comportamenti sessuali rischiosi, facendo in modo che la popolazione ne avesse di piu', un po' come avviene per il commercio, in cui se il costo di un bene cala le persone ne comprano di piu'. Per dimostrarlo la ricerca ha esaminato tre indicatori: il numero di figli illegittimi, quello di gravidanze di adolescenti e la diffusione della gonorrea, un'altra malattia a trasmissione sessuale. Tra il 1930 e il 1970, "con la drastica caduta dei contagi da sifilide, a meta' degli anni '50, si e' visto un aumento di tutti e tre gli indicatori - spiega Francis - Spesso si pensa agli anni '50 come a un periodo di moralismo, ma probabilmente per i giovani a quel tempo i comportamenti erano gia' piu' liberi".
Per l'esperto si puo' fare un parallelo tra l'epidemia di sifilide e quella di Hiv: "Anche in questo caso la disponibilita' di antiretrovirali sembra aver incentivato i comportamenti a rischio - sottolinea - chi si occupa di politiche sanitarie deve tenere conto di questo fenomeno".