di Rita Piccolini
“Un viaggio olografico nella mia Sicilia, terra di contrasti”. Così risponde Carlo Alberto Terranova prima della sfilata alla richiesta di sintetizzare in una sola frase l’essenza della nuova collezione per la prossima primavera-estate. Lo stilista siciliano, nel nome del maestro Fausto Sarli, tiene alta la tradizione della grande sartorialità e la sua sfilata è uno degli appuntamenti più attesi nel calendario dell’haute couture capitolina. Lo dimostra il parterre d’eccezione e la grande affluenza di pubblico. Tanti i personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e come da tradizione, in prima fila, avvolta in una pelliccia rosso fuoco, Gina Lollobrigida, a dimostrare l’inscindibile connubio tra divismo e alta moda a cui Roma offre una cornice ideale.
La nuova collezione Sarli trova ispirazione nelle forme e nei colori delle antiche ceramiche di Caltagirone e alterna immagini di donne solari e mediterranee, sensualmente eleganti e colorate, a quella di fanciulle angeliche di avorio vestite, fino al trionfo delle sposa in bianco avvolta in volute di tulle frusciante con magici “appoggi”, che lasciano scoprire delicatamente il corpo e lo impreziosiscono. Un vero e proprio trionfo di manualità e di virtuosismo sartoriale. Il tutto arricchito da veli e mantelle finemente ricamate. Gli echi naturali delle venature delle foglie su alcune creazioni prendono vita e si trasformano in rifiniture in sbieco su organze, shantung e crèpe di Chine, oppure in ricami ad intarsio, in preziosi jais e Swarovski. Questo per la sera e per gli abiti da cerimonia.
I colori brillanti delle maioliche artistiche artigianali dominano invece negli abiti da mattina e da cocktail caratterizzati dalle linee tondeggianti ed ellittiche tipiche di Sarli. Si alternano dinamici tailleurs e piccoli cappotti che avvolgono come in un bozzolo la figura femminile. E ancora maniche costruite a effetto foglia, giochi di sovrapposizioni, cappe, gonne e bustier avvolgenti. Poi, come da copione, applausi ad Alona, la modella preferito di Fausto Sarli, che sfila in un magnifico abito lungo giallo intenso arricchito da un fiocco blu sulle spalle. I colori: dall’arancio al marrone Sicily’s chocolate, dal giallo fluorescente al blu copiativo, fino all’immancabile bianco Sarli.
“Ci fu qualche polemica lo scorsa estate per il calendario delle sfilate e per la troppa attenzione, secondo alcuni, riservata ai giovani talenti del concorso Who is on Next? realizzato in collaborazione con Vogue Italia e valorizzato dalla presenza di importanti giornalisti della stampa estera” ricordiamo a Terranova. “Nessuna polemica-replica lo stilista – Suzy Menkez dell’Herald Tribune seguì la mia sfilata. C’è attenzione da parte della stampa internazionale all’appuntamento romano. Viva l’Alta Moda”.
Ottimismo nonostante la crisi? Si direbbe di sì. Che Roma possa tornare a essere la regina dell’Alta moda internazione, contendendo lo scettro a Parigi, lo pensa con convinzione Silvia Venturini Fendi, presidente e direttore creativo di AltaRoma, che traccia un bilancio positivo del suo impegno triennale ai vertici della organizzazione.
“Amo la mia città e volevo rilanciare la sua grande tradizione nell’alta moda” dichiara, e sembra esserci riuscita se su “M F Fashion” quotidiano della moda e del lusso, compare un articolo dal titolo emblematico: ”Roma, l’impero della nuova creatività”. La rinascita di Roma come capitale dell’haute couture passa attraverso la valorizzazione dei giovani stilisti e della grande tradizione artigianale italiana e su questo la presidente sembra mettere d’accordo tutti. Incoraggianti anche i numeri.
Roma, al 31 dicembre 2012, conta più di 20 mila aziende del settore moda, il 6,9% sul totale nazionale. Sono 3.507 le aziende produttive, di cui il 65% sono imprese artigianali. Gli Usa sono il mercato principale dell’esportazione del settore moda romano,con oltre 36 milioni di euro di beni esportati. Seguono il Giappone e Hong Kong, poi Francia e Cina, rispettivamente il quarto e quinto mercato di riferimento per il “made in Rome”.
Sarti sapienti e nuove leve dunque. Ed ecco allora un calendario fitto di appuntamenti: dalla “capsule colletcion Galitzine” di Sergio Zambon che reinterpreta il mitico pigiama palazzo di Galitzine trasformandolo in un capo più contemporaneo, a Lodental, il progetto di Andrea Provvidenza, per rendere più attuale il classico loden, arricchendolo di tagli e colori che neutralizzino un po’ l’immagine di eccessivo rigore e sobrietà incarnata dai tecnici del nostro governo, in primis dal presidente del Consiglio Monti.
Poi le sfilate, tante, una dietro l’altra. Ad aprire quella di Antonella Rossi nel magnifico Palazzo Delfini il cui motivo conduttore è l’Africa. Venticinque capi rigorosamente fatti a mano che mescolano fogge esotiche con quelle della tradizione europea degli anni Venti. Kaftani, tuniche, pantaloni, giacche tre quarti. A cascata tonalità sabbia dalle infinite sfumature delle dune; il rosa corallo dei fenicotteri del parco Nazionale del lago Kakuru in Kenya, che diventano motivo caratterizzante di tutta la collezione; gli aranci infiammati del sole che scivolano fino al turchese chiaro e al verde acqua, per poi immergersi nel blu navy.
E per la serie “largo ai giovani” “Bubbles of Fashion” progetti di eccellenza e di innovazione selezionati tra gli studenti di IED Moda Roma (Istituto del Design Europeo). Fino al prossimo 29 gennaio sono esposti in Piazza delle Cinque Lune i lavori di Emilia Biscuso, Sergio Campese, Italo Marseglia, Valeria Panci, Matteo Stani, Mario Gallo.