di Juana San Emeterio
FLIGHT
di Robert Zemeckis, Usa 2012, drammatico (Universal Pictures)
Fotografia di Don Burgess
con Denzel Washington, James Badge Dale, John Goodman, Don Cheadle, Bruce Greenwood, Kelly Reilly, Melissa Leo, Nadine Velazquez, Rhoda Griffis, Tamara Tunie, Brian Geraghty, Garcelle Beauvais, Adam Tomei.
Da eroe a dannato. Un Denzel Washington candidato all’Oscar interpreta un personaggio difficile in un film che vede il ritorno di Robert Zemeckis alla regia con un dramma morale.
Il protagonista, Whip Whitaker (Denzel Washington), è un esperto pilota di linea. Una mattina come tante, dopo una notte passata in albergo con una delle hostess, e con qualche bicchiere di troppo sale sul volo che parte da Orlando. Tutto sembra normale, Whip assume il comando del volo insieme al suo giovane co-pilota, che è tutto il suo contrario. Durante il viaggio, però, inizia una sequenza di malfunzionamenti per motivi non chiari. Il Jet perde progressivamente quota, rischiando di precipitare, i motori entrano in avaria portando l’aereo apparentemente fuori controllo. L'abilità e il sangue freddo di Whip riescono per fortuna a limitare i danni. Il pilota decide di girare completamente l’aereo, planando poi senza motori in un atterraggio di fortuna in un terreno adiacente a una Chiesa. L’insolita manovra salva la vita di novantasei delle 102 persone presenti. Per il suo miracoloso atterraggio, Whip è considerato dall'opinione pubblica un eroe. Come per ogni incidente inizia un’inchiesta ma man mano che le indagini vanno avanti, si aprono nuovi scenari. Si va a scavare nella vita di Whip, figlio di un pilota, separato da sua moglie, e con un figlio che vede solo sporadicamente ma soprattutto un uomo che ha problemi con l’alcool. E il viaggio dalle stelle alle stalle diventa breve.
“Flight” è uno di quei film morali che vedono al centro l’odissea di un uomo, splendidamente interpretato da Denzel Washington, che deve fare i conti con se stesso e con una società che lo giudica con tutta la mutabilità delle proprie convinzioni e ipocrisie. Un eroe pieno di fragilità che è costretto ad affrontare più i suoi fantasmi che le sue capacità. La regia di Zemeckis è magistrale sia nella movimentata prima parte da sconsigliare a chi ha paura di volare, sia nella seconda, più introspettiva nella quale sono introdotti una serie di personaggi molto ben disegnati come il divertente amico spacciatore interpretato da John Goodman o la sua disperata nuova amica Nicole (Kelly Reilly). Molto interessante poi la continua e crescente alternanza del protagonista tra eroismo e colpevolezza. Una situazione che cambia il giudizio a secondo dei punti di vista, come a volte accade nella vita fino a un finale che fa riflettere.