Nel 2010 ''L'Italia aumenta del 2% le emissioni di gas serra rispetto al 2009 (501,3 milioni di tonnellate di CO2 equivalente) e si allontana dall'obiettivo di massima emissione fissato dal protocollo di Kyoto''. Cosi' l'Istat nel rapporto 'Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo' sull'andamento ''in controtendenza'' delle emissioni dei gas serra, rispetto alla progressiva riduzione degli ultimi anni.
Nell'arco di 20 anni - spiega l'Istat - la variazione di emissioni di gas serra per i Paesi dell'Europa a 15 e' stata negativa, pari a meno 10,6% rispetto al 1990 (anno di riferimento); ''la riduzione complessivamente conseguita dall'Italia e' del 3,5%''. L'Europa a 27 registra una riduzione del 15,4% delle emissioni.
In base al target del protocollo di Kyoto per il periodo dal 2008 al 2012, ''nel terzo anno di monitoraggio sono 8 i Paesi'' che mostrano livelli di emissioni ''in linea con il raggiungimento degli obiettivi: Regno Unito, Francia, Germania, Grecia, Svezia, Portogallo, Belgio, Irlanda''; i restanti nel 2010 hanno fatto registrare ''un incremento delle emissioni in atmosfera'': le peggiori sono il Lussemburgo e l'Austria; meno accentuati i Paesi Bassi e l'Italia.
A livello regionale, nel 2005, la Sardegna fa registrare le piu' alte emissioni pro-capite di gas serra (16 tonnellate di CO2 equivalente per abitante), seguita dalla Puglia (15,3 tonnellate) e dalla Liguria (14,0 tonnellate). I valori piu' bassi sono nelle Marche (6,9 tonnellate), in Calabria (6 tonnellate) e in Campania (3,9 tonnellate). Raffrontando i dati del periodo che va dal 1990 al 2005, solo cinque regioni hanno ridotto le emissioni di gas serra per abitante: Liguria (meno 18%), Campania (meno 9,6%), Veneto (meno 6,6%), Calabria (meno 4,3%) e Lazio (meno 0,4%).