Il rapporto annuale dell'Istat, «Noi e l'Italia», è la fotografia statistica dello «stato di salute» del Paese. Nel 2011 le famiglie in condizioni di povertà relativa sono l'11,1%: si tratta di 8,2 milioni di individui poveri, il 13,6% della popolazione residente. Nel rapporto si dice anche che la povertà assoluta coinvolge il 5,2% delle famiglie, per un totale di 3,4 milioni di individui.
Inattività, Italia battuta in Ue solo da Malta
Nel 2011 il tasso d'inattivita' tra i 15 e 64 anni e' al 37,8%, valore tra i piu' elevati d'Europa, con l'Italia battuta solo da Malta. Lo rileva l'Istat nel rapporto 'Noi Italia'. Particolarmente elevata e' l'inattivita' femminile (48,5%). Sono considerati inattivi coloro che ne' sono occupati ne' sono in cerca di un lavoro.
Nel 2011 in Italia e' occupato il 61,2% della popolazione di 20-64 anni, solo un decimo di punto in piu' rispetto al 2010. Lo rileva l'Istat nel rapporto 'Noi Italia', aggiungendo che, nella graduatoria europea, solamente Ungheria e Grecia presentano tassi d'occupazione inferiori. Guardando alle donne, le occupate sono solo il 49,9%.
Nel 2011 il 44% circa della popolazione tra i 25 e i 64 anni ha come titolo di studio piu' alto la licenza di terza media, un valore molto distante dalla media Ue27 (26,6%), e fra i 18-24enni il 18,2% ha abbandonato gli studi prima di conseguire il diploma (43,5% tra i giovani stranieri), contro il 13,5% dei Paesi Ue. E' il poco confortante quadro che emerge dal rapporto Istat ''Noi Italia''. Il Belpaese resta indietro anche per quanto riguarda la spesa in istruzione e formazione, 4,5% del Pil nel 2010, valore piu' basso di quello dell'Ue27 (5,5%), e il livello delle competenze degli studenti: l'indagine Pisa dell'Ocse colloca il nostro Paese agli ultimi posti nella graduatoria dei 25 paesi Ue partecipanti alla rilevazione.
Il 20,3% dei 30-34enni ha conseguito un titolo di studio universitario (o equivalente), ma nonostante l'incremento che si osserva nel periodo 2004-2011 (+4,7 punti percentuali), la quota e' ancora molto contenuta rispetto all'obiettivo del 40,0% fissato dalla strategia europea ''Europa 2020''. Nel 2011, infine, sono oltre due milioni i cosiddetti Neet, cioe' i giovani tra i 15 e 29 anni non inseriti in un percorso scolastico e/o formativo ne' impegnati in un'attivita' lavorativa (il 22,7% del totale), un valore fra i piu' elevati in Europa. Significativa e' anche la differenza di genere, con una percentuale del 20,1% fra i ragazzi e del 25,4% fra le ragazze.