Il numero di disoccupati nel mondo continua a salire e dovrebbe superare la quota dei 200 milioni nel 2013 e dei 210 milioni nei prossimi cinque anni: queste le cupe stime dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) che nel suo ultimo rapporto stima a 67 milioni il deficit mondiale di impieghi scavato dalla crisi.
Il 2012 - afferma l'ultimo rapporto dell'Ilo sulle Tendenze globali dell'occupazione - ha registrato 4,2 milioni di disoccupati in più rispetto al 2011 per un totale di oltre 197,3 milioni ed un tasso di disoccupazione del 5,9%. Inoltre, in cinque anni dallo scoppio della crisi finanziaria globale, il numero di disoccupati nel mondo è cresciuto di 28 milioni, cui si sommano i 39 milioni di persone che hanno smesso di cercare un lavoro perche' scoraggiate. Il deficit di impieghi della crisi sale quindi a 67 milioni.
Nonostante una moderata ripresa della crescita della produzione prevista per il 2013-14, il tasso di disoccupazione dovrebbe ancora aumentare con una crescita del numero di disoccupati in tutto il mondo pari a 5,1 milioni nel 2013, per un totale di oltre 202 milioni cui si sommeranno altri 3 milioni nel 2014.
''Un quarto dell'aumento di disoccupati registrato nel 2012, lo è stato nelle cosiddette economie avanzate, il resto nelle altre regioni ed in particolare nell'Estremo Oriente, nell'Asia del Sud e nell'Africa subsahariana'', afferma l'Ilo.
Le regioni che sono riuscite ad evitare un aumento della disoccupazione hanno spesso registrato un peggioramento della qualità del lavoro, ed un aumento del lavoro vulnerabile e del numero di lavoratori sotto o molto vicini alla soglia di povertà.
L'Ilo sottolinea anche un preoccupante divario tra le competenze di chi cerca un impiego e le qualifiche di richieste dai nuovi lavori. Si tratta di una realtà che colpisce anche i giovani. E proprio la disoccupazione giovanile è tra i fenomeni più inquietanti, ha detto il direttore generale dell'Ilo Guy Ryder.
Tra i 15-24 anni, i disoccupati sono quasi 74 milioni pari a un tasso di disoccupazione del 12,6% ed aumenta il numero dei giovani disoccupati di lunga durata. Per il direttore generale dell'Ilo, la lotta alla disoccupazione giovanile deve essere la ''priorità tra le priorità''. Ai livelli attuali si tratta di un ''dramma umano di dimensioni inaccettabili'' e un possibile pericolo per la stabilità sociale, ha affermato.