L'economia reale e il lavoro debbono tornare al centro delle politiche. Dopo i mesi con lo sguardo costantemente rivolto a spread e mercati, è questo in sintesi l'appello delle parti sociali ai diversi schieramenti scesi in campo per le elezioni. Dopo i sacrifici fatti per la tenuta finanziaria del Paese, ora è il tempo di ripartire e di far fronte alle emergenze, dall'occupazione alle difficoltà delle imprese a stare sul mercato. Confindustria, Rete Imprese Italia e Cgil presenteranno i loro 'piani' in settimana.
Prove di dialogo ci saranno comunque già a partire da oggi quando sindacati e industriali si troveranno per parlare di produttività e in particolare di rappresentanza sindacale. Intanto imprese e sindacati attendono ancora il provvedimento del governo senza il quale non potrà partire il bonus fiscale sulla produttività.
Confindustria lavorerà sul suo piano per la crescita martedì e mercoledì nel direttivo e nella giunta. Tre le priorità che verranno indicate dall'organizzazione di Giorgio Squinzi: ritrovare la crescita, contenere il rapporto tra il debito e il prodotto interno lordo, riportare il manifatturiero al centro dell'agenda del prossimo governo. Sempre dal mondo imprenditoriale arriva anche l'appello di Rete Imprese Italia.
''Nel 2012 ha chiuso una impresa al minuto, la politica non metta in liquidazione le imprese''. Con questo slogan, promettendo ai candidati che ''Rete Imprese Italia non fara' sconti'', l'organizzazione delle Pmi e dell'impresa diffusa si prepara a mobilitarsi in vista della competizione elettorale. Martedi' prossimo presentera' dunque ufficialmente la propria agenda dove sono messi in fila tutti i nodi economici 'caldi', dalla pressione fiscale, al calo del reddito, dalla necessita' della crescita al lavoro, dal Mezzogiorno alla sicurezza. E anche i sindacati si preparano a stilare le loro liste di priorita' in vista delle elezioni.
Dobbiamo partire ''dalla creazione di occupazione per proteggere e salvare il Paese, dalla creazione di lavoro per innovarlo e ammodernarlo'', afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, spiegando che questa e' la direzione indicata nel 'Piano del Lavoro' che la Cgil presentera' nella prossima conferenza di programma, in calendario per il 25-26 gennaio.
''Oggi proponiamo il Piano del lavoro convinti che si debba ricostruire il Paese dopo la crisi e l'incuria, non solo economica, ma anche sociale e politica, di questi anni'', afferma la Camusso, sottolineando che ''aver immaginato una societa' il cui motore dipende in via primaria dalla finanza e dal consumo e non dalla capacita' produttiva e dal lavoro, e' una delle cause, se non la causa primaria, della profonda crisi economica e sociale in cui si trova l'Italia e in generale i Paesi economicamente piu' sviluppati''.