di Claudio Presutti
Vince solo il Milan tra le inseguitrici della capolista Juve (che nell'anticipo di sabato aveva travolto l'Udinese). Pareggiano tra loro infatti Fiorentina e Napoli, così come la Lazio (a Palermo, sempre in anticipo). Ed è segno 'x' anche nel posticipo Roma-Inter.
Finisce 2-2 la sfida del Franchi tra la Fiorentina e il Napoli. I gol arrivano nel primo tempo, le emozioni nel secondo, specie nella fase finale. I viola di Montella, reduci da due sconfitte di fila, passano in vantaggio al 33' grazie ad un clamoroso errore di De Sanctis che si lascia scavalcare da un lungo rinvio del difensore Roncaglia dalla metà campo. Pochi minuti e i partenopei pareggiano con il solito Cavani che va a segno di testa su punizione di Hamsik. Per l'attaccante uruguaiano si tratta della 17.mo sigillo personale, sempre più leader della classifica cannonieri, e il centesimo in serie A. A fine primo tempo De Sanctis si riscatta e salva su Toni. Poi i brividi finali: il portiere brasiliano Neto compie un miracolo su una 'zuccata' ravvicinata di Pandev, poi Jovetic non sfrutta una discreta occasione, ma quella d'oro proprio all'ultimo secondo di gioco la fallisce Aquilani spedendo alto da buona posizione. Napoli di nuovo a 5 punti dalla Juve, gigliati al quinto posto da soli.
Nel posticipo all’Olimpico termina 1-1 fra Roma e Inter. Avvio roboante dei giallorossi che mandano spesso in affanno la squadra di Stramaccioni. Il vantaggio dei padroni di casa arriva al 22’ su rigore (Orsato punisce un tackle di Ranocchia su Bradley) trasformato da Totti, al 222° gol in serie A (quindi a tre da Nordhal, secondo nella classifica dei marcatori di tutti i tempi). L’Inter non si scuote subito, Osvaldo prova a rimpinguare il bottino. Poi l’inerzia cambia. Livaja centra il palo con una gran botta. E proprio nel recupero arriva il pari di Palacio, servito al bacio da una percussione di Guarin che sfonda la difesa romanista. Ripresa più compassata, con la Roma che conduce il gioco e l’Inter che pungola in contropiede. Nel finale, però, è quasi un forcing giallorosso, con Piris che spara alto da buona posizione e Handanovic che salva in bello stile sul tiro di Lamela. Inter sempre quarta, Roma ora settima.
Una doppietta di Pazzini rilancia il Milan che stende il Bologna e prosegue il sogno di agganciare un posto in Champions, ora distante 'solo' nove punti. Primo tempo, come spesso le accade, complicato per la formazione di Allegri che ha stentato parecchio, complice l'ottima organizzazione difensiva dei rossoblù di Pioli. Nella ripresa ci pensa Pazzini a sbloccare il risultato: spalle alla porta si libera di Antonsson, che cade. L'attaccante si gira e tira, la palla, colpendo le gambe dello svedese, si impenna e scavalca Agliardi (65'). Finale avvincente: all'82' arriva la doppietta di Pazzini che, dopo una bellissima giocata, salta Portanova e al volo batte ancora il portiere bolognese. Per il 'Pazzo' è il decimo gol stagionale. Due minuti e il Bologna accorcia grazie ad un'autorete di Mexes che devia nella sua porta una sponda aerea di Pasquato. Finale convulso, ma i rossoneri stringono i denti e ottengono i tre punti. Per i felsinei uno stop non certo inatteso, ma la classifica resta piuttosto preoccupante.
Prosegue la straordinaria marcia del Catania di Maran che sbanca Genova, sponda rossoblù, e veleggia verso le prime piazze della classifica. Dopo 4' siciliani subito in vantaggio con un velocissimo contropiede: palla a Gomez che scatta in posizione regolare, palla in mezzo per Bergessio che appoggia in rete. Per l'attaccante argentino è il settimo gol. La partita scorre via con il Genoa di Del Neri che con generosità cerca il pari, specie con Borriello, ma manca la lucidità. E nel finale i rossoazzurri completano il lavoro raddoppiando, sempre in contropiede, grazie ad una percussione di Izco che Barrientos deposita in porta infilando ancora Frey. Genoa sempre più nel baratro, al terzultimo posto, e Palermo e Siena ora sono più vicini. A fine gara, Preziosi caccia lo stesso Del Neri e si affida a Ballardini.
Tra Chievo e Parma, due delle sorprese/conferme di questa stagione, un tempo per uno, un gol per uno e un punto per uno. Alla fine della prima frazione gli emiliani vanno in vantaggio con un bel gol di Belfodil che entra in area e batte Puggioni sul primo palo. Per il francoalgerino è la settima rete in questo campionato. Nella ripresa i clivensi trovano il pareggio con Paloschi che al 56' di testa anticipa Mirante e lo beffa. Per Paloschi, che è un ex degli emiliani, si tratta della sesta marcatura stagionale. Parma a quota 31 punti, da solo al nono posto, Chievo tre gradini più in basso, a quota 25.
Emozioni e scintille al Franchi di Siena tra i toscani e la Sampdoria. Il gol che decide il match lo realizza al 71' Bogdani di testa su cross di Sestu. Prima vittoria di Iachini sulla panchina del Siena, arrivata proprio contro la sua ex squadra, la Samp, da cui era stato allontanato per far posto a Ferrara. Per il tecnico di Ascoli Piceno però nel finale è arrivata anche un'espulsione, dopo un litigio con Gastaldello. Per Delio Rossi seconda sconfitta da quando è alla guida dei doriani, oltre a quella dell'esordio contro la sua ex Lazio, che arriva però dopo il successo in casa della Juve e il pari con il Milan.
Il Torino di Ventura fa il colpo e sbanca l'Adriatico. Subito dopo il minuto di raccoglimento per la morte dell'ex presidente del Pescara, Pietro Scibilia, i granata passano al primo affondo. Non funziona la tattica del fuorigioco degli abruzzesi e Santana, solissimo in mezzo all'area, non può far altro che mettere in gol un cross di Cerci. A fine primo tempo arriva il raddoppio che taglia le gambe al Pescara. Bella triangolazione Meggiorini-Barreto-D'Ambrosio, palla a Cerci che di sinstro supera Perin per il 2-0 (41'). Per il Pescara da registrare anche le espulsioni prima di Weiss (due cartellini gialli per simulazione in nemmeno 15'!) e subito dopo del tecnico Bergodi. Abruzzesi ora quart'ultimi, agganciati dal Cagliari a quota 20 punti, mentre il Toro si allontana sempe più dalla zona calda della classifica, con 26 punti.
La partita tra Atalanta e Cagliari inzia con mezz'ora di ritardo per togliere la neve dalle tribune. E dopo un minuto di gioco i sardi sono già in vantaggio grazie ad una stroardinaria discesa di Sau che, dopo 40 metri di galoppata, arriva a fondo area e mette in mezzo, la palla finisce sui piedi di Canini che, un po' goffamente, la lascia entrare alle spalle del suo portiere Consigli (2'). Partita viva con i bergamaschi che premono alla ricerca del pari e i rossoblù pericolosi di rimessa. Nella ripresa al 57' arriva il meritato 1-1 con un bel gol di testa di Stendardo, che anticipa tutti sul primo palo e incrocia dove Agazzi non può arrivare. Gli orobici provano a completare la rimonta, ma l'espulsione di Giorgi (secondo cartelino gialo all'80'), complica i piani di Colantuono che deve così accontentarsi di un pareggio, alla fine tutto sommato, giusto.