La felicita' e' desiderio, non possesso. Significa che desiderare qualcosa e' meglio che averla. E' dimostrato scientificamente in una ricerca pubblicata Journal of Consumer Research. Quando si desidera tanto qualcosa, ci si carica di aspettative, si ha uno slancio di ottimismo e un'esplosione di allegria pensando al possesso futuro, ma poi una volta ottenuto l'oggetto del desiderio, si resta vittime del 'calo del piacere', cioe' tutta quella felicita' che avevi provato nel desiderio scema con la sua realizzazione, spiega Marsha Richins della University of Missouri.
L'esperta era interessata ad approfondire il concetto che la ricerca spasmodica della felicita' e' cio' che ci impedisce piu' di tutto di essere felici. Ha tentato di sperimentare questo assunto relativamente al materialismo e al consumismo che la fanno da padroni oggigiorno. Ha coinvolto un gruppo di persone e ha ''misurato'' il loro livello individuale di materialismo. Dopo di che ha esaminato i loro stati d'animo prima e dopo una spesa importante, per l'acquisto di un oggetto dei loro desideri.
E' emerso che, qualsiasi fosse l'acquisto da fare, poco cambia: gli stati d'animo pre-acquisto sono sempre di aspettativa, felicita', ottimismo, fiducia che quell'acquisto comunque migliorera' la loro vita e la cambiera' sensibilmente. Ma questi sentimenti scemano praticamente subito dopo aver fatto l'acquisto. Almeno per quel che riguarda i beni materiali, quindi, la felicita' e' nell'attesa e nelle aspettative legate a un desiderio di acquisto, e non nella sua realizzazione.