Occupazione in calo, imprese che diventano sempre piu' piccole e scompaiono e una spesa pubblica che si assottiglia su tutto il territorio della Capitale. E' quanto succede a Roma, secondo Lorenzo Tagliavanti, vicepresidente della Camera di Commercio di Roma, che ha aperto i lavori di presentazione del rapporto sulla poverta' a Roma e nel Lazio stilato dalla comunita' di Sant'Egidio. "In Italia in questo momento la crisi sta picchiando particolarmente duro proprio nella citta' di Roma - ha spiegato Tagliavanti -. In questo momento, la citta' si trova a veder aggrediti tre degli elementi tradizionali del modo con cui ha creato ricchezza. Il primo e' la crisi della spesa pubblica che ha colpito i fornitori e tutta la filiera. Il secondo elemento e' quello dell'edilizia, dove lo sviluppo e' fermo sia nel pubblico sia nel privato. Il terzo e' la diminuzione dei consumi delle famiglie non soltanto nei beni durevoli, ma anche in quelli alimentari. Cosa che non era mai accaduta dal dopoguerra a oggi".
Una situazione che sta mettendo in difficolta' le piccole imprese, ha aggiunto Tagliavanti. "Per la prima volta nella Camera di Commercio di Roma, le imprese che si sono cancellate sono piu' di quelle che si sono iscritte - ha aggiunto -. Le imprese da noi diventano piu' piccole e con meno dipendenti". Eppure, prima della crisi le cose erano ben diverse. "Nella fase espansiva, dal 2000 al 2007, a Roma si sono creati piu' di 100 mila posti di lavoro nuovi e un numero rilevante di nuove imprese. In soli due anni e mezzo abbiamo perso questo patrimonio. Oggi ci stiamo avvicinando ai dati del Mezzogiorno, in particolare nel settore dei giovani".
E i dati allarmanti sono proprio quelli dell'occupazione, spiega il rapporto. "Nel 2011 il numero di occupati in provincia di Roma e' stato pari a 1,7 milioni (1.032 in meno rispetto al 2010) - spiega nel testo Mario Marazziti, della comunita' di Sant'Egidio -. Il tasso di occupazione e' sceso al 61%, era 61,3% nel 2010". Continua a crescere, invece, il ricorso alla cassa integrazione guadagni che nel 2011 ha superato i 45 milioni di ore autorizzate. "L'incremento, rispetto al 2010, e' del 38,5% a fronte di una diminuzione del 18,8% registrato in Italia". In lieve flessione il dato della disoccupazione: "Nel 2011, si e' attestato all'8,5% (era 9,1% nel 2010). Ma preoccupa la forte crescita della disoccupazione giovanile (15-24 anni) che ha raggiunto nel 2011 il record assoluto: 36,1% (era 30,5% nel 2010). Sebbene il numero delle persone in cerca di occupazione sia diminuito nel 2011, la contestuale diminuzione del numero di occupati e del tasso di attivita' (passato dal 67,5% del 2010 al 66,8% del 2011) porta a considerare che, probabilmente, la diminuzione dei disoccupati e' da ricondurre, in parte, all'"effetto sfiducia" da parte dei lavoratori che, scoraggiati dalla difficolta' di trovare un'occupazione, non la cercano piu' attivamente".
A pesare sul bilancio tracciato da Tagliavanti, anche l'aumento delle sofferenze bancarie. "Al 31 dicembre 2011, in provincia di Roma sono state pari a circa 12 miliardi di euro: meglio che nel resto d'Italia, ma con una accelerazione, forse, superiore - aggiunge Marazziti -. Considerando solo le sofferenze bancarie verso le imprese, la crescita nel semestre considerato e' stata del 5,3%. Il rapporto sofferenze/impieghi relativo alle sole imprese si e' attestato all'8,9%, valore che non solo e' nettamente peggiore di quello riferito alla clientela considerata nel complesso (3,3%), ma evidenzia anche come il rischio nella concessione di credito alle imprese romane risulti piu' alto anche nel confronto con l'indicatore medio nazionale che si ferma "solo" all'8,1%. Nel 2012 l'economia romana mostra cosi' una contrazione molto forte".