Musica - i consigli della settimana


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Musica e catastrofi

Uragani e terremoti nei negozi, ‘121212’ e ‘Italia Loves Emilia’

di Maurizio Iorio
(maurizio.iorio@rai.it)


Artisti vari121212 Concert for Sandy Relief (Columbia)

Se c’è un lato positivo delle catastrofi naturali, ammesso che lo si possa considerare tale, è che spesso contribuiscono a riunificare famiglie disgregate, che riallacciano i rapporti interrotti o sfilacciati da tempo, per via della comunanza del dolore e, mi si perdoni il termine, della sfiga. E’ successo all’Aquila, a Fukushima, a New Orleans, in Emilia, sulla costa est degli Stati Uniti per l’uragano Sandy, tanto per citare i casi più recenti. Altro effetto positivo è che in queste occasioni anche l’immensa famiglia dei musicisti, che spesso si detestano come parenti-serpenti, ritrova la forza di mettersi insieme (almeno per un giorno), per esprimere solidarietà e raccogliere fondi a favore delle vittime e delle ricostruzioni. Così è stato per l’Aquila, con il megaconcerto di “Amiche per l’Abruzzo” (Nannini, Mannoia Pausini, Giorgia), così è stato molti anni fa per il Bangladesh (1971, George Harrison, Eric Clapton, Bob Dylan) , così è stato per l’uragano Sandy, che lo scorso ottobre ha devastato la costa est degli Stati Uniti. Ragion per cui il gotha mondiale del rock è salito sul palco del Madison Square Garden di New York il 12 dicembre del 2012, per raccogliere fondi a favore delle vittime di Sandy, che casualmente è anche il sottotitolo di una vecchia canzone di Bruce Springsteen, che ha fatto gli onori casa, essendo nato e vissuto nel New Jersey, particolarmente colpito dalla furia degli elementi. A distanza di un solo mese arriva puntuale il doppio cd con 24 canzoni, peraltro non acquistabili separatamente sul web. O tutto o niente. Il cast è stellare: Rolling Stones, Springsteen, Michael Stipe, Paul McCartney, Chris Martin, Eric Clapton, Bon Jovi, Alicia Keys, Eddie Vedder, gli Who, Billy Joel, Roger Waters. C’è di che far festa. Il prezzo, assai popolare, 13 euro, invita all’acquisto, quantomeno è per una buona causa. Niente inediti, ma brani supecollaudati, alcuni dei quali in versione inedita. Come il duetto Roger Waters – Eddie Vedder impegnati in una memorabile “Confortably Numb”, Michael Stipe e Chris Martin insieme in “Losing my religion”. L’apertura è affidata al Boss, che in “Land of hope and dreams” (“Terra di speranza e sogni”), supera come al solito se stesso. “121212” contiene solo una parte dello show, èd è un peccato. Fra le molte omissioni, la perfomance di McCartney, che ha duettato con Diana Krall e Dave Grohl. Il rock non cambierà mai il mondo, come sperava qualcuno, e neanche lo renderà migliore. Ma ogni tanto aiuta a mettere insieme i cocci.


Artisti VariItalia Loves Emilia (Ile)

Come preambolo vale quello di “121212”. Se quest’ultimo ha avuto una platea di 2 miliardi di spettatori in diretta tv, ed ha raccolto 30 milioni di euro con la sola vendita dei biglietti, molto più modestamente “Italia lover Emilia, ha visto riunita la crème de la crème del Belpaese per sostenere l’Emilia terremotata. Centocinquantamila persone al Campovolo di Reggio Emilia, 22 settembre 2012. Una sfilata regale di stelle, da Ligabue a Jovanotti, dai Litfiba a Baglioni, Mannoia, Elisa, Zucchero, Tiziano Ferro, Nomadi, Negramaro, Zero, Antonacci, Giorgia. In totale 4 cd e 2 dvd, per la gioia di grandi e piccini. A differenza dello show americano, qui hanno risparmiato sul presentatore (Deo gratias, Billy Crystal al Garden è stato sfibrante), ed hanno lavorato su due set distinti, per ridurre i tempi di esecuzione. E, per fortuna, hanno pensato bene di offrire alla platea molti duetti irripetibili, che hanno reso questa serata un unicum: Litfiba e Ligabue in “Tex”, Mannoia e Sangiorgi in “Clandestino”, Nomadi e Baglioni in “Io vagabondo”, Liga e Zucchero in “Non è tempo per noi”, più il bel finale con il brano-manifesto di Pierangelo Bertoli e della sua terra, “A muso duro”, eseguito dagli artisti tutti insieme appassionatamente. Al di là delle sette note, e del fine umanitario, questo concerto ha avuto anche il merito di ricondurre sulla terra molte star da torre d’avorio, che una volta tanto si sono immerse con umiltà fra la gente, sentendosi parte del tutto e non esponenti di una casta. I terremoti, a volte, servono anche a questo.