di Mauro Caputi
La Juve balbetta ancora, Lazio e Napoli invece non si fermano. Il vantaggio in classifica dei bianconeri si assottiglia a tre punti sui capitolini e a cinque sui partenopei. Quarta l’Inter (successo 2-0 sul Pescara nell’anticipo di sabato), poi la Fiorentina, battuta a Udine. Ancora sconfitta la Roma, ko a Catania. Giallorossi e viola hanno il mesto ruolino di due sconfitte in due partite nel 2013.
La capolista era di scena la ‘Tardini’, campo inespugnato del Parma. L’1-1 matura nella ripresa, dopo un primo tempo con un buon avvio dei ducali (in palla Amauri) e un’ottima conclusione degli ospiti (Mirante bravo sulla punizione di Pirlo, poi eccellente a tu per tu con Quagliarella). La ripresa si inaugura con la punizione di Pirlo che, deviata da Belfodil, consegna il vantaggio alla Juve (52’). Gli uomini di Conte si sistemano in attesa e neutralizzano bene, pur lasciando l’iniziativa, gli emiliani. Incredibilmente, al 77’, il pari arriva in contropiede, a causa di una palla malamente persa a centrocampo: Paletta indovina il corridoio per Sansone (subentrato ad Amauri) che batte Buffon. Finale rovente ed emozionante. La Juve spinge, avvolge il Parma, ma manca nell’ultimo passaggio. I ducali ci riprovano in contropiede e Sansone manca di centimetri il contatto vincente col pallone. Pari ottimo per il Parma, ora a quota 30 punti.
La Lazio soffre nel primo tempo, poi regola l’Atalanta nella ripresa. Il 2-0 dell’Olimpico, però, è sicuramente viziato da una grossa irregolarità sul primo gol biancoceleste. Il primo tempo dice poco per i capitolini e molto per gli ospiti, che non hanno difficoltà a controllare in difesa e provano un paio di ottime ripartenze, senza fortuna. Petkovic si fa sentire nell’intervallo e la Lazio cambia marcia. Konko diventa un fattore sulla fascia destra e l’Atalanta va in difficoltà, ma è ben lontana dal capitolare. Il grimaldello lo trova Floccari al 67’ al termine di un’azione convulsa con un difensore bergamasco che colpisce la propria traversa, quindi il pallone che finisce sul braccio largo di Floccari che controlla e mette in rete da un metro. Si riprende a giocare dopo 3’ e due ammoniti nerazzurri (Cigarini e Raimondi). La partita la chiude poi un autogol di Brivio (sfortunato colpo di testa in tuffo) al 77’. C’è tempo per il rosso a Carmona (secondo giallo all’83’), ma la partita è già in ghiacciaia.
Al ‘San Paolo’ il Napoli regola 3-0 il Palermo. Per i partenopei un avvio lento con una grande paura all’inizio: Brienza serve Dossena che si vede negare il gol dell’ex (ha lasciato Napoli da pochi giorni) da De Sanctis. L’altro ex partenopeo, Aronica, è bravo su Pandev, ma il gol arriva pochi minuti dopo. Al 30’ Maggio è libero di incornare in area il cross di Hamsik. E dopo 4’ fa centro Inler con una sassata da lontano che sbatte sotto la traversa. Nella ripresa due ottime opportunità sprecate da Hamsik, poi il punto esclamativo lo mette Insigne con una girata da centro area su servizio di Inler. Palermo resta penultimo.
Al ‘Friuli’ una buona Fiorentina si arrende all’Udinese 3-1 non senza recriminare su un paio di decisioni arbitrali. Ottimo l’approccio dei viola, con Jovetic e Ljajic che fanno girare la squadra coi tempi giusti. Al 20’ ospiti in vantaggio col colpo di testa di Rodriguez che batte sotto la traversa quindi sulla spalla dello sfortunato Brkic che si vede addebitare l’autogol al 20’. Udinese ‘groggy’ con la Fiorentina che gioca bene ma non affonda i colpi. Nel 2’ di recupero, però, un pallone apparentemente innocuo finisce sui piedi di Domizzi che viene steso da Migliaccio, nell’interpretazione degli arbitri. Veementi proteste dei viola, poi Di Natale va sul dischetto e fa secco Neto. Nella ripresa Fiorentina col coltello fra i denti, Ljajic sciupa e Di Natale castiga: al 66’ lancio di Lazzari, il bomber parte in leggero fuorigioco (questione di centimetri, comunque netto) e fa doppietta. L’epilogo solo un minuto dopo, e questa volta la responsabilità è tutta di Neto: tiro da lontano di Muriel e paperissima del portiere. E’ il colpo del ko, con l’Udinese che sale a 30 punti.
Cade anche la Roma, battuta 1-0 a Catania e vittima soprattutto dei propri errori. Zeman schiera Bradley e Tachtsidis e lascia fuori De Rossi. L’avvio è promettente, ma Destro ha le polveri bagnate. Almeno tre le grosse occasioni per l’ex Siena, tutte fuori bersaglio. Florenzi non arriva bene di testa (fuori di poco), si chiude il primo tempo. E forse anche il vero impegno della Roma. Perché la ripresa ha un ritmo diverso e il Catania comincia a sfruttare bene gli spazi. Al 62’ arriva il punto-partita con Gomez bravo a eludere il fuorigioco sull’assist di Bergessio. La reazione giallorossa è tutta in un tiro di Dodò (che chiede pure il rigore) che esalta Andujar. Il Catania potrebbe arrotondare un paio di volte con Bergessio, comunque porta a casa i 3 punti.
Successo del Cagliari all’Is Arenas (dopo le tante vicissitudini sull’agibilità dello stadio) in rimonta su un buon Genoa. Nel primo tempo gli ospiti riescono a fare densità, ostacolando le trame dei padroni di casa. L’unica occasione degna di nota è il calcio di punizione di Borriello, sventato da Avramov. Nella ripresa l’equilibrio si spezza subito con la zuccata di Pisano su corner (48’). Per buona sorte della squadra di Pulga e Lopez il pari arriva subito (55’) con Sau velocissimo a sfruttare un’azione di contropiede. Il Cagliari sale di tono. Ibarbo e Avelar mancano il bersaglio, Ribeiro lavora bene. All’82’ arriva il premio col colpo di testa di Conti servito su calcio di punizione. Un minuto dopo rosso diretto a Seymour per un brutto intervento. Il Genoa però, pure in dieci, non demorde e sfiora il pari in pieno revupero con la botta di Kucka che si infrange sulla traversa. Per il Cagliari è la fine di una serie di sei sconfitte. Il Genoa ora è terz’ultimo.
Sostanzioso il match dell’ora di pranzo fra Torino e Siena. La spunta 3-2 la squadra di Ventura con brivido finale. I granata aprono i giochi al 5’ con Brighi che appoggia in rete la combinazione Cerci D’Ambrosio. Gli ospiti non si scompongono e sviluppano un buon calcio, tanto che Gillet deve spesso salvare una difesa in difficoltà. Ma non può fare niente al 32’, quando Reginaldo colpisce su corner. I granata hanno il merito di riportarsi subito avanti, grazie al colpo di testa di Bianchi (cross di Birsa) al 38’. Prima dell’intervallo Gillet è bravissimo due volte e sul corner, in pieno recupero, parte il contropiede condotto e concluso da Cerci per il 3-1. Nella ripresa il Siena non è convinto per gran parte della frazione. Il Torino controlla bene aiutato dalla buona vena di Gillet. Al 77’, però, i toscani trovano lo spiraglio con Paolucci che raccoglie un assist di Reginaldo da ottima posizione. Le urla di Ventura scuotono solo in parte i granata che non riescono a tener palla. La squadra di Iachini ci prova e a 2’ dal termine si procura la più ghiotta delle opportunità: inutile, quanto netto, intervento di Brighi su Della Rocca e calcio di rigore. Sul dischetto va l’ex Rosina che allarga troppo il piattone. Per il Siena, sempre più solo in fondo alla classifica, è la sesta sconfitta consecutiva.
La risalita di Sampdoria e Milan, squadre di questi tempi in salute, prosegue con un pari a Marassi nel posticipo (0-0) che muove una classifica ancora da 'sistemare'. Ai punti, comunque, avrebbero quasi certamente vinto i blucerchiati di Delio Rossi, più pimpanti, più volitivi e vicinissimi alla rete in almeno quattro occasioni (contro l'unica vera chance dei rossoneri). Abbiati contro tutti: è questa la sintesi di un primo tempo con molta Samp e poco Milan, 'leggerino' e mai pericoloso. Il portiere di Allegri si esalta tre volte: su sventola di De Silvestri dal limite, su un bel destro a giro di Krsticic e su una punizione-bomba di Eder. In più c'è la capocciata di Gastaldello da due passi che, tutto solo, non inquadra il bersaglio. Il Diavolo fa possesso-palla ma non produce palle-gol: ci prova senza fortuna Montolivo dalla distanza, Bojan spreca un ottimo contropiede con un tiraccio che finisce in gradinata. Si riparte con la botta incrociata di Niang deviata in angolo da Romero e con il quasi autogol di Zapata. Tre brividi subito dopo il quarto d'ora. Incursione di Bojan sulla destra, palla dentro per Boateng che colpisce a botta sicura ma Romero con un guizzo miracoloso respinge sulla linea. A ruota la (doppia) risposta della Samp: altra prodezza di Abbiati su tentativo di Eder, poi Icardi si divora il vantaggio mandando a lato a porta sguarnita. Sarà questa l'ultima fiammata di un match intenso ma tutt'altro che esaltante.