Quattro italiani su dieci non sono interessati ai saldi invernali. Scende infatti al 60,5 % il numero dei consumatori che non mancherà l'appuntamento con gli acquisti scontati post-festività: un calo dell'8% rispetto allo scorso anno che si accompagna a una stima di diminuzione anche per le principali tipologie di acquisti (calzature, accessori, biancheria intima e per la casa, pelletteria, etc.) mentre dovrebbero reggere i capi di abbigliamento. Sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine sui saldi invernali 2013 realizzata da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Research.
In linea con lo scorso anno la percentuale dei consumatori che prevede di spendere una cifra al di sotto dei 200 euro (68,7% contro il 68,1% dell'anno precedente). Il 26,8% dichiara che spendera' tra i 200 e i 300 euro (erano il 21,8% lo scorso anno), mentre diminuisce la percentuale di coloro che spendera' da 300 a 500 (3% contro il 6,3% dell'anno precedente) e oltre i 500 euro (1,6% contro il 3,7% dell'anno passato).
Il 96,9% delle imprese applichera' uno sconto medio sui prodotti venduti a saldo fino al 50%. In particolare, il 55,2% dei commercianti proporra' uno sconto inferiore o pari al 30% (era il 50,4% lo scorso anno), il 41,7% degli imprenditori del commercio applichera' alla merce in saldo sconti tra il 30% e il 50% (era il 46,1% un anno fa), il 3,1% dei commercianti proporra' uno sconto superiore al 50% (era il 3,5% l'anno passato).
I dati di Confcommercio mostrano in calo al 71,6% la percentuale dei commercianti che ritiene che quest'anno i saldi invernali incideranno fino al 20% sulle vendite annuali. Nel 2012 tale percentuale era pari al 79,5%. In diminuzione anche l'aspettativa delle imprese sul contributo dei saldi per la crescita della clientela. Il 60,2% dei commercianti crede che nuovi clienti visiteranno il proprio negozio nel periodo dei saldi (era pari al 62,9% un anno fa).
Il 62,8% dei consumatori si rechera' nei negozi abituali o di fiducia, mentre il 37,2% acquistera' in punti di vendita non utilizzati abitualmente. Resta poi pressoche' costante la percentuale di italiani che ritengono importante il periodo dei saldi. Un consumatore su due e' ''molto'' o ''abbastanza'' disposto ad attendere i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo (51,4% contro il 50,1% dello scorso anno).
Diminuisce la percentuale delle merci acquistate (in volume) nei periodi dei saldi da parte dei consumatori. Fatto 100 il volume degli acquisti di abbigliamento che vengono effettuati in un anno, il 59,6% dei consumatori acquista in saldo meno del 30% della merce annuale (lo scorso anno era il 48,5% dei consumatori), il 16,2% acquista in saldo tra il 30 e il 50% della merce annuale (era il 23,4% l'anno passato), l'8,1% acquista in saldo oltre il 50% della merce annuale (era l'11,9% un anno fa). Sale dal 22,9 al 27% la quota di consumatori che acquistano su internet mentre il 68,8% dei consumatori si dichiara favorevole alla liberalizzazione delle vendite promozionali, tenuto conto del contesto di mercato attuale.