Chiude con uno sprint finale il fabbisogno del settore statale che, nel 2012, scende a 48,5 miliardi di euro, ben 15,2 miliardi in meno rispetto al 2011 quando aveva totalizzato quota 63,8 miliardi e confermando il trend seguito nel corso dei 12 mesi. ''Un miglioramento significativo'' afferma il ministero dell'Economia, che sottolinea l'andamento più favorevole ''degli incassi fiscali''.
Nel solo mese di dicembre, complice anche l'Imu (che ha fruttato un incasso di 13,5 miliardi), l'avanzo è stato di 14,1 miliardi, maggiore di circa 8,4 miliardi rispetto a quello realizzato nel dicembre 2011 (5,6 miliardi). Inoltre al netto del versamento al capitale Esm (European Stability Mechanism, il fondo salva stati europeo), il fabbisogno dell'anno si sarebbe attestato a circa 42,8 miliardi.
Rispetto al valore riportato nella Nota di aggiornamento del Def, pari a 45,4 miliardi - spiega il Tesoro - il fabbisogno del 2012 risulta superiore di circa 3 miliardi per effetto dell'anticipazione, al mese di dicembre, del pagamento delle quote dei mutui da parte delle Amministrazioni centrali e degli Enti territoriali alla Cassa depositi e prestiti.
Tornando all'ultimo mese dell'anno, il Tesoro mette l'accento ''sul buon andamento delle entrate fiscali, il versamento per circa 400 milioni di tributi, contributi previdenziali e assistenziali e premi per l'assicurazione obbligatoria, sospesi per favorire il superamento delle conseguenze del sisma del maggio 2012 e l'incasso di 13,5 miliardi di imposta municipale unica (Imu).
Si è realizzato, inoltre, l'introito di circa 1,7 miliardi per la vendita di quote Sace e Simest alla Cassa depositi e prestiti''. Invece dal lato dei pagamenti, rispetto all'analogo mese di dicembre 2011, si segnalano l'aumento della spesa per interessi ed il pagamento delle quote dei mutui da parte delle Amministrazioni centrali e degli Enti territoriali alla Cassa depositi e prestiti che nell'anno 2011 slittarono al mese di gennaio 2012 per una diversa calendarizzazione.