La migliore offerta

di Juana San Emeterio

LA MIGLIORE OFFERTA

di Giuseppe Tornatore, Italia 2012, drammatico, (Warner Bros)
Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson, Dermot Crowley, Liya Kebede.

Qual è la migliore offerta che siamo disposti a pagare per ottenere quello che vogliamo?

Colui che dovrebbe essere un fine conoscitore di offerte è sicuramente Virgil Oldman (Geoffrey Rush) un sessantenne antiquario e bravissimo battitore d’aste. Oldman è un uomo colto e un collezionista raffinato d’arte, ricco e solo per scelta tanto da evitare contatti con chiunque. Oldman porta sempre i guanti perché non riesce a toccare gli oggetti se non con una protezione. Tra i suoi rapporti difficili naturalmente anche le donne con le quali ha un rapporto ‘estetico’. Nella sua splendida casa ha un salone segreto pieno di ritratti di varie epoche e autori. Nella sua vita non ha mai avuto una donna al suo fianco ma tutto cambia quando riceve un incarico telefonico da Claire (Sylvia Hoeks). La giovane lo cerca perché vuole sia fatta una valutazione degli oggetti preziosi che arredano la villa dei suoi genitori, ma non si presenta mai agli appuntamenti. Lo strano comportamento attrae Virgil che cerca di conoscere quale segreto si cela dietro quella voce e nello stesso tempo prova a far ricreare un automa del ‘700 dai pezzi trovati nella villa che sembra abbandonata. Con l’aiuto di un giovane abilissimo restauratore di meccanismi (Jim Sturgess) ricostruisce l’automa ed entra nel mondo della giovane che soffre di una grave forma di agorafobia. E la sua vita ordinata inevitabilmente cambia.

Giuseppe Tornatore torna dietro la macchina da presa con questo bellissimo thriller sentimentale dal respiro internazionale. Il film, girato in lingua inglese fra Trieste, Vienna, Bolzano, Parma, Praga, Roma e Milano, ha nel cast oltre ad uno straordinario Geofry Rush anche Donald Sutherland nel ruolo di Billy, amico e sodale di Oldman, Jim Sturgess e la giovane attrice olandese Silvia Hoeks. “La migliore offerta” sembra un film insolito per il regista siciliano reduce dall’affresco pieno di ricordi di “Baarìa”. Con questa pellicola si cimenta con un classico film di genere che si presta a più letture. “Ho riflettuto a lungo sul tema di arte e amore pensando a questo film come a quello di bellezza e arte. Mi divertiva pensare alla bellezza e all'amore come un fatto allegorico. E anche come a volte la bellezza è frutto dell'impostura dell'arte'' spiega Tornatore in conferenza stampa. “La storiellina di una ragazza chiusa in una stanza e di un uomo che ha difficoltà a rapportarsi con le donne”, scherza il regista, “è semplice, ma non lineare, anzi piuttosto complessa, destinata a un pubblico vasto che dal cinema vuole essere incuriosito e sorpreso”. Tornatore riesce nell’impresa con un racconto che affascina e coinvolge a mano a mano che si entra nella storia piena di colpi di scena soprattutto sul tema dell’autenticità materia quotidiana per un intenditore d’antiquariato. Ma se come afferma il protagonista ''anche in un falso d'arte c'è qualcosa di vero'' questo vale anche nella vita e in amore, dove quello che può sembrare vero non sempre lo è e può nascondere un segreto. Il protagonista Geoffry Rush rileva poi che “il film è anche una metafora tra la vecchia Europa, elegante, artistica e profondamente sola, e la nuova Europa”. Per le musiche, ancora una volta, il regista ha scelto Ennio Morricone che punteggia splendidamente i momenti salienti. Il film è stato girato da Tornatore per la prima volta in digitale. “L'abbandono della pellicola è stato doloroso, ammette il regista, ma mi sono reso conto che se non l'avessi fatto ora l'avrei comunque dovuto fare più tardi: la qualità che riuscivamo a raggiungere prima ormai non era più garantita dalle vecchie tecnologie”. Da non mancare.