L'Italia sara' in recessione anche nel 2013 con un Pil al -0,6% dopo il -2,1% di quest'anno: la ripresa sara' "lenta" e solo nel secondo semestre. E' questa la fotografia del rapporto di previsione AFO 2012-2014 elaborato dall'Abi. Nel 2014, pero', il Pil potrebbe segnare un +0,8%.
Buone notizie arrivano sul fronte dei conti pubblici: nei prossimi anni verra' centrato l'obiettivo di pareggio in termini strutturali. Il rapporto deficit/Pil passera' dal -2,8% di quest'anno al -1,3% del 2014. Il debito pubblico, al lordo dei sostegni all'Europa, salira' al 126,2% del Pil nel 2012 e rimarra' su tale livello anche l'anno successivo. Solo dal 2014 si assistera' a una sua riduzione pari a circa 3 punti di Pil, condizionata pero', alla realizzazione di dismissioni per 1 punto di prodotto in ciascun anno, come del resto previsto nel quadro di finanza pubblica del Governo.
Il rapporto spiega che "restano alti i rischi di un rallentamento internazionale e le prospettive future sono legate a tre incognite principali: gli sviluppi della crisi europea, la capacita' di tenuta delle economie asiatiche, i risultati del possibile accordo sul fiscal cliff americano. Molto positivo in Europa l'allentamento delle tensioni finanziarie sui titoli pubblici, grazie alle azioni della Bce e al risanamento fiscale in atto nei paesi della periferia europea. Ma l'austerity sta generando pesanti ripercussioni sull'economia reale".