Per un Natale low cost


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Un cenone con meno di 15 euro

Per risparmiare importante il canale di vendita n

"La cena di Natale a meno di 15 euro? Non e' l'offerta ingannevole di un volantino commerciale, ma il risultato dell'inchiesta Unc che dimostra come sia possibile risparmiare per la spesa dei giorni di festa". E' quanto dichiara Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione nazionale consumatori, annunciando i risultati dell'analisi condotta dall'Unc sui consumi di Natale.

Al prezzo di un cd o di due biglietti per il cinema o di un frugale aperitivo, Dona spiega che "e' possibile acquistare tutti gli ingredienti per il classico cenone di Natale. Secondo la nostra inchiesta, infatti, comprando il pesce, le verdure, la frutta secca, il pandoro e tutto cio' che fa parte della tradizione al discount si spendono circa 14 euro a persona".

Ma occhio al canale di vendita: "Se si sceglie il supermercato la spesa aumenta del 31,32% (circa 20 euro a testa); all'ipermercato il prezzo aumenta del 39,51% e nei negozi al dettaglio addirittura del 44%. Se si moltiplicano i dati per il numero degli invitati ci si rende conto che il risparmio tra l'uno e l'altro canale di vendita e' notevole".

Riassumendo, ecco i consigli dell'Unione nazionale consumatori per una spesa low cost: 1. Comprando con la giusta tempistica si risparmia fino al 20%. 2. Scegliendo accuratamente il canale di vendita si risparmia circa il 40%. 3. Confrontando i prezzi e le offerte si risparmia circa il 35%. 4. Selezionando il menu' in base al numero e ai gusti dei commensali si risparmia circa il 35%. 5. Si risparmia circa il 30% evitando gli sprechi.

E ancora: 6. Conservando adeguatamente le rimanenze e reinventando nuovi menu' si risparmia circa il 15%; 7. tenendo sotto controllo le scadenze si risparmia circa il 10%; 8. Contenere i costi energetici (si risparmia circa il 10%). 9. Preferire prodotti di stagione o tipici italiani (il risparmio e' di circa il 10%). 10. Infine, no a piatti e bicchieri di carta e si' alla raccolta differenziata: si risparmia circa il 10%. Insomma, secondo l'Unc facendo qualche calcolo approssimativo il consumatore disattento rischia di spendere circa il 215% in piu' rispetto al piu' oculato.