Dalla morte del Sole all'esplosione di una supernova vicina, fino all'incontro letale con un buco nero: sono alcuni dei possibili scenari sulla fine del mondo dal punto di vista degli astrofisici. Nulla a che vedere con la profezia attribuita ai Maya, ma la leggenda sara' l'occasione per parlare delle catastrofi cosmiche che potrebbero cancellare il pianeta, il 20 dicembre a Napoli, durante la Notte bianca organizzata dall'Osservatorio di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
''La fine della Terra - osserva il direttore dell'Osservatorio, Massimo Della Valle - sara' inevitabile. Basti pensare alla morte del Sole prevista fra cinque miliardi di anni, quando la nostra stella iniziera' a spegnersi perche' avra' finito le riserve di idrogeno''. Se ci sara' ancora, il genere umano per salvarsi dovrebbe migrare in massa su un altro sistema planetario, osserva Della Valle. ''Non e' inverosimile pensare questo - spiega - perche' saranno passati cinque miliardi di anni ed i progressi della tecnologia potrebbero permetterlo. Inoltre nella Via Lattea ci sono piu' pianeti che stelle e tra questi potrebbe esserci mondi abitabili''.
Un'altra minaccia per la vita sulla Terra, prosegue Della Valle, potrebbe essere l'impatto con una grande cometa o con un grande asteroide, a meno che ''non ci sia un mezzo per distruggere il corpo celeste prima dell'impatto o deviarne la traiettoria''.
Anche l'esplosione di una supernova vicina poche decine di anni luce potrebbe distruggere la vita sulla Terra ''a causa delle forti radiazioni che emetterebbe. Ma per fortuna nelle vicinanze non ci sono stelle che potrebbero esplodere come supernove''.
Un altro pericolo potrebbe essere costituito da un buco nero: il Sistema Solare si muove intorno al centro della Via Lattea e lungo il tragitto, prosegue l'esperto, ''potremmo anche incontrare un oggetti di questo tipo, capace di ingoiare la Terra. Anche un evento come questo, per fortuna, e' poco probabile''.
In ogni caso la fine del mondo arrivera' certamente con la fine dell'universo. Questo, spiega Della Valle, potrebbe finire in due modi: con il collasso (il cosiddetto Big Crunch nel quale tutti i corpi celesti si avvicineranno fino a formare un unico punto dal quale potrebbe nascere un nuovo Big Bang) oppure con il cosiddetto Big Rip (nel quale la materia dell'universo si espandera' all'infinito, al punto da rendere impossibile la vita).