Calendario 2013


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La Polizia di Stato e la devianza minorile

Sicurezza, solidarietà e progetti innovativi

di Nello Rega

n.rega@rai.it

Sicurezza, solidarietà e progetti innovativi, sono queste le basi su cui è stato “costruito” il Calendario della Polizia di Stato per il 2013 da un nutrito gruppo di ragazzi che, pur appartenendo a realtà sociali diverse e lontane tra loro, si sono incontrati per un unico intento: dare “immagine” al lavoro quotidiano delle donne e degli uomini della Polizia di Stato.

Il calendario 2013 "C'è più sicurezza insieme" porta le firme dei ragazzi detenuti nell'Istituto penale di Nisida, degli studenti della scuola internazionale di Comics, dell'Istituto cinematografico Rossellini di Roma e della Nikon. I ragazzi dell'Istituto Penale di Nisida, sede del Centro Europeo Studi e Osservatorio Europeo permanente sul fenomeno della devianza penale minorile, hanno sviluppato l'idea di base, il concetto da esprimere nello scatto di ogni mese e la tecnica da usare per realizzarlo; gli studenti della scuola internazionale di Comics, basandosi sulle descrizioni ricevute, hanno messo in pratica le tecniche studiate e la loro fantasia per disegnare le tavole che diventeranno le pagine dei dodici mesi del 2013.

L’idea della collaborazione tra i ragazzi di Nisida e la Polizia di Stato per realizzare il calendario 2013 è una novità assoluta per il Centro, ma è stata accolta fin dall’inizio come una sfida, accettata con entusiasmo e coraggio dagli organizzatori e sorprendentemente anche dai ragazzi. Si tratta di un’esperienza senza precedenti, che ha richiesto un notevole lavoro preliminare degli educatori, per preparare i giovani a capovolgere, in un certo senso, il “pregiudizio verso gli sbirri”.

Questa collaborazione, come spiega Isabella Mastropasqua a ‘Polizia Moderna’, ha una grande valenza simbolica, perché i poliziotti rappresentano per questi giovani il rapporto diretto con chi li ha arrestati e ha quindi richiesto una riflessione preliminare per vincere la diffidenza. La prima operazione è stata la ricostruzione dell’immagine del poliziotto nelle sue numerose sfaccettature, enfatizzando i ruoli di vicinanza e aiuto che spesso ricopre. Superata questa prima fase, il gruppo ha cominciato a fare delle libere associazioni rispetto a delle parole chiave legate alla Polizia di Stato e all’attività che svolge, come il presidio del territorio e l’idea di supporto al cittadino. Queste tematiche sono state racchiuse in concetti trasformati poi in disegni, che hanno dato la possibilità di costruire personaggi. Il passaggio successivo è stata l’idea di lavorare su illustrazioni e fotografie, coinvolgendo i futuri professionisti del settore: gli allievi della scuola di Comics.

Fino al 2007, anno dell’ultimo rapporto ufficiale a cura del Centro studi di Nisida (così come riporta “Polizia Moderna”), si registrava una prevalenza di giovani provenienti dai Paesi dell’Est (romeni in particolare), mentre più di recente il fenomeno ha coinvolto una maggioranza di nordafricani, in particolare giovani tunisini, seguiti dai marocchini, conseguenza tra l’altro della primavera araba e delle nuove ondate migratorie. Nell’ultimo anno si sono riscontrati piccoli trend in aumento, sia rispetto alla criminalità commessa dai ragazzi italiani che dagli stranieri; inoltre la situazione si sta globalizzando, lo dimostra il trend emergente delle baby-gang in città come Genova o Milano. Nessun picco, dunque, solo un lieve aumento in termini di cifre. Ma a una lettura più attenta i dati parlano delle nuove forme nelle quali si presenta e attiva la devianza, colorata a livello territoriale: a Nord prevalgono gli stranieri mentre il Sud è caratterizzato da una maggiore presenza “nostrana”. In totale la devianza minorile nel Paese coinvolge 1.200 ragazzi presenti ogni anno negli istituti e circa 20 mila in area penale esterna.

“Acqua e igiene per le scuole” in Tanzania, questo è il progetto Unicef che il Calendario 2013 della Polizia di Stato finanzierà con il ricavato delle vendite. Lo scorso anno la vendita dei calendari della Polizia ha permesso di devolvere all’Unicef 240mila euro che hanno finanziato il progetto Camerun per contrastare la malnutrizione infantile.