di Juana San Emeterio
GRANDI SPERANZE
di Mike Newell, Gran Bretagna-Usa 2012, drammatico, (Videa)
Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Jason Flemyng, Robbie Coltrane, Jeremy Irvine, Holly Grainger, Sally Hawkins, Ewen Bremner, David Walliams, Sophie Rundle.
Uno dei più celebri e fortunati romanzi di Charles Dickens messo in scena dal regista di “Harry Potter” e “Quattro matrimoni e un funerale”. Una bellissima storia scritta nel 1860 che ritrova forza e splendore in questo film.
Il protagonista è Pip, un ragazzino di dieci anni orfano e povero che vive con la sorella e suo marito fabbro. Un giorno mentre va sulla tomba dei suoi genitori incontra un detenuto (Ralph Fiennes), evaso di prigione che gli chiede cibo e una lima. Spaventato, il ragazzino torna a portargli queste cose ma il fuggitivo è arrestato e messo sulla nave per essere deportato nel ‘nuovo mondo’. Questo non è l’unico incontro particolare perché l’orfano viene assunto da una gentildonna Miss Havisham (Helena Bonham Carter), che vive da reclusa nella sua bella casa da oltre 30 anni, da quando è stata abbandonata sull'altare, e che da allora non ha più visto la luce del sole. Pip deve giocare con Estella, la bellissima figlia dodicenne dell’eccentrica signora. Lui s’innamora della sua compagna di giochi e ha la ‘grande speranza’ di diventare un giorno un gentiluomo per poterla conquistare. Gli anni passano e divenuto ormai un giovanotto (Jeremy Irvine) viene avvicinato da un avvocato che gli comunica di aver ricevuto un'ingente fortuna da un anonimo benefattore. Pip così abbandona il fabbro Joe (Jason Flemyng) e la sua umile vita per recarsi a Londra, dove può ricevere l'educazione che si addice a un vero gentiluomo. Le speranze sembrano così realizzarsi ma le complicazioni della vita si sa rendono il cammino difficile.
La forza narrativa di questo romanzo ottocentesco ben si presta per il grande schermo. Personaggi forti e romantici, intrecci narrativi pieni di colpi di scena affascinano e tengono incollato lo spettatore tanto che il cinema sta in questo momento, vari classici scritti negli scorsi secoli. Anche in questo caso la storia è talmente bella e intrigante che è difficile sbagliare. E non sbaglia certo un regista come Mike Newell coadiuvato dallo sceneggiatore David Nicholls. Il film inoltre esalta la parte più gotica e il lato oscuro dei personaggi dando un ritratto della società dell'epoca impietoso dove però emergono potenti i sentimenti e naturalmente le grandi speranze. Da non mancare.