Se il governo cade


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Da fisco a voto, le leggi a rischio

Sarebbero davvero pochi i provvedimenti 'salvi' in caso di chiusura anticipata della legislatura camera_deputati_296

Dalla delega fiscale alla diffamazione, sono molte le leggi a rischio in caso di una chiusura anticipata della legislatura. Non saltano i decreti che possono essere convertiti anche a Camere sciolte ma, qualora la minaccia di Berlusconi di staccare la spina al governo si concretizzasse, sarebbero davvero pochi i provvedimenti 'salvi'. Ecco, in sintesi, i nodi che le camere devono affrontare:

I nodi economici - avra' l'ok definitivo il decreto sui costi della politica e gli enti locali approvato in queste ore dal senato e che dopo un esame lampo in Commissione e' arrivato in aula a Montecitorio e dovrebbe essere approvato con la fiducia. Si' definitivo ci sara' anche al decreto sviluppo nel quale sono state inserite, tra le altre, le norme sul ponte sullo stretto di Messina. Entrera' nel vivo poi in Senato, la legge di stabilita' il cui esame, dopo il passaggio alla Camera, e' stato avviato. Dovrebbe essere approvata entro Natale con un ulteriore breve passaggio a Montecitorio. Va convertito entro i primi di febbraio, poi, il decreto sull'Ilva che e' in calendario in aula per meta' dicembre. Fin qui i provvedimenti 'certi' ai quali vanno aggiunti il 'classico' decreto Milleproroghe di fine anno e il decreto salva-infrazioni che dovrebbe approdare a breve in Cdm. Quasi nulle le speranze di approvazione della delega fiscale che la scorsa settimana, al Senato, e' stata rinviata in Commissione per le divisioni interne al Pdl. C'e' infine la proposta di legge attuativa dell'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione sul quale c'e' un accordo tra maggioranza e opposizione e, dunque, nonostante i tempi stretti dovrebbe essere approvato entro febbraio.

I nodi giustizia - approdera' nelle prossime ore in consiglio dei Ministri una delle deleghe previste nel ddl anticorruzione: quella sull'incandidabilita' e incompatibilita' dei condannati. Il provvedimento andra' avanti lo stesso perche' le commissioni potranno comunque dare il proprio parere, non vincolante, anche a Camere sciolte. Ma i tempi potrebbero diventare stretti per l'esercizio dell'altra delega: quella sul collocamento fuori ruolo dei magistrati. A rischio, invece, le norme relative alle toghe 'prestate' alla politica: il ddl e' fermo in Senato e probabilmente non ci sara' tempo neanche per il primo via libera in Commissione giustizia. Analogo il discorso per la responsabilita' civile dei magistrati, inserita dalla Lega nella comunitaria 2011 durante l'esame alla Camera. Il testo e' fermo al momento per la sessione di bilancio in Commissione a Palazzo Madama (insieme alla comunitaria 2012). Si sono iniziati a votare gli emendamenti, ma non e' certo che ci siano i tempi per un ok definitivo. Ferma in Commissione al Senato sotto il peso di un cospicuo pacchetto di emendamenti la riforma della professione forense. Rischia di non vedere la luce anche la pdl sulla messa alla prova per chi ha compiuto reati con pene sotto i 4 anni. Approvato alla Camera, rischia di non passare al Senato. Stessa sorte per la tenuita' del fatto, una sorta di depenalizzazione dei reati minimi, e per il falso in bilancio. Comincia dalla prossima settimana in Commissione giustizia della Camera l'iter del testo sulla diffamazione. Ma e' quasi impossibile che riesca a diventare legge entro la legislatura.

Le riforme in bilico - rischia di non vedere la luce la riforma elettorale. E' quasi certo che non la vedra' l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione per la riforma dei partiti. E si sta facendo in salita anche la strada del decreto sulle Province. Il testo scade ai primi di gennaio ed e' in discussione in commissione al Senato dove sono stati presentati, pero', quasi 600 emendamenti. Dovrebbe comunque andare in aula a meta' della settimana prossima.