I bisogni primari ritrovano centralità


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La strenna in tempo di crisi

Un Natale da 'tempi di guerra', si regalano alimenti di base b

Rollè di manzo, polpettone o, per un pensiero più importate, tacchino ripieno per il pranzo di Natale. In tempi di crisi la strenna si acquista anche dal macellaio. E le scelte si concentrano su preparazioni e alimenti di base, una volta riservate alla spesa familiare, che prendono il posto dei cibi più ricercati - dal salmone selvaggio al culatello - da qualche anno entrati prepotentemente nella lista dei regali natalizi insieme ai classici vini.

"Quest'anno abbiamo ricevuto molte ordinazioni anche per piccoli regali", spiega Giuliano, gestore di una storica macelleria romana di Trastevere che ha deciso di pubblicare su internet le diverse offerte dei particolari regali natalizi per tutte le tasche. "Credo sia positivo - continua Giuliano - considerando che stiamo vivendo un momento di crisi serio, investire i soldi destinati ai regali per la spesa vera e propria".

Anche per i doni natalizi, insomma, rigore e sobrietà, sembrano essere le parole d'ordine per le prossime feste. Un'atmosfera di austerity che influisce anche sulla psiche, come spiega lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Fatebenefratelli di Milano. "E' un Natale - spiega - 'da tempi di guerra'. Si torna all'essenziale, come dimostra la scelta di regali alimentari: i bisogni di primari tornano ad avere dignità e spazio nella vita".

Con risvolti psicologici ambivalenti. "C'è sicuramente - aggiunge Mencacci - l'aspetto depressivo legato alla rinuncia. Ma c'è anche la parte, in qualche modo positiva, della riflessione e rivalutazione dei bisogni essenziali". Una fase difficile ma anche "benefica" perché aggiunge l'esperto, "si riscopre la solidarietà, che viene stimolata proprio quando si affrontano difficoltà comuni. La scelta di regali essenziali, come gli alimenti , "può essere considerata una presa di coscienza che ci aiuta a rimanere concreti".

"Ma la crisi- conclude Mencacci - è indubbiamente fonte di malessere psicologico, soprattutto perché intacca due elementi vitali. Rende più difficile la cura della salute mentale, che rischia di essere trascurata. E ostacola il più profondo investimento per il futuro, quello di mettere al mondo figli".