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Inter e Lazio (a fatica) rispondono a Napoli, 5-1 al Pescara, e Juve

I nerazzurri domano il Palermo su autogol, i biancocelesti piegano 2-1 il Parma. Terzo successo di fila per la Roma. Il Chievo passa 4-2 sul campo del Genoa. L'Udinese dilaga col Cagliari. Fiorentina-Sampdoria fanno 2-2 cavani_esulta_296

di Mauro Caputi

Il Napoli ha prontamente risposto al tentativo di fuga della Juventus che, nell’anticipo del sabato ha regolato 3-0 il Torino nel derby dello Stadium. I partenopei inaugurano la domenica della 15.ma di campionato travolgendo il Pescara 5-1 al ‘San Paolo’. Score inaugurato dalla botta di Inler già al 9’. Al 15’ Hamsik regala due preziosismi in area abruzzese e sigla il raddoppio. Partita riaperta a sorpresa dal bel colpo di testa di Bjarnason al 18’. Per tutto il resto del primo tempo il Napoli non riesce a brillare come nei primi minuti, ma gli ospiti non sono comunque pericolosi. Nella ripresa il mattatore è Cavani. Al 58’ si procura (fallo di Bocchetti, rosso diretto molto contestato) e trasforma il rigore del 3-1. Al 63’ capitalizza l’assist di Hamsik. Chiude i conti colui che li aveva aperti (e quasi nello stesso modo): ribattuta ai limiti dell’area e gran botta di Inler. E’ il 33’, la partita era già chiusa. Ultimo sussulto con Cavani, che manca la tripletta. La Juve torna a due punti.

Risposte anche da parte di Inter e Lazio. I nerazzurri (un punto in tre partite dopo il successo sulla Juve) la spuntano 1-0 sul Palermo in conseguenza di un clamoroso autogol di Garcia su un innocuo cross di Ranocchia al 74’. La squadra di Stramaccioni, con Coutinho e Palacio che giostrano attorno a Milito, non convince. Gli spazi sono stretti e le emozioni latitano. Rosanero ordinati in difesa. Concedono qualcosa a Milito (e, di contro, non rinunciano a pungere con rapidi rovesciamenti di fronte) ma non vanno mai in affanno. L’episodio ha risolto la situazione e ha rilanciato le quotazioni dell’Inter.

All’Olimpico la Lazio comincia bene, poi soffre più del dovuto nel finale. Il centrocampo del Parma regge bene l’urto nella prima parte di gara, con i bei movimenti di Biabiany e Sansone. I biancocelesti riescono a concretizzare al 25’, con Biava che risolve una mischia su corner (i ducali protestano per un fallo di mano). Passano 9’ e Klose conclude da par suo un poderoso allungo di Gonzalez sulla destra. Poi, però, il tedesco ha un risentimento muscolare e lascia il posto a Kozak. Nella ripresa il Parma pressa con gran volontà. Amauri (su errore della difesa) e Biabiany bussano dalle parti di Bizzarri. Quindi al 66’ Sansone va in dribbling e viene atterrato da Mauri. Rigore. Bizzarri è bravissimo sul tiro di Belfodil che, comunque, manda in gol la respinta. E poco dopo il portiere argentino si esalta sempre su Belfodil: parata che vale la vittoria. Il Parma continua a premere, Kozak, sull’altro fronte, manca il gol della tranquillità e finisce 2-1.

L’unica tra le grandi a non fare bottino pieno è la Fiorentina, stoppata 2-2 dalla Sampdoria nel posticipo del ‘ Franchi’. Il punto allunga la striscia positiva dei viola (6 vittorie, 3 pareggi) ma fa perdere terreno a Montella, staccato dall’Inter e agganciato ora dalla Lazio. Va in scena la partita degli attacchi disastrati: fuori Jovetic, Ljajic e Toni da una parte, Ferrara senza Eder, Maxi Lopez e Pozzi. Padroni di casa subito aggressivi. Ci prova Cuadrado, ma il tiro è centrale. Il tap-in ravvicinato di El Hamdaoui, fuori di un soffio, è l’antipasto del gol di Savic che, tutto solo, insacca di testa su angolo di Borja Valero (21’). Poi la Samp si scuote e crea due clamorose occasioni: botta Tissone, Viviano respinge corto, Krsticic spreca l’impossibile. A ruota è la traversa a dire no allo stesso Tissone. Ripresa. Sponda aerea di Icardi per il serbo Krsticic che si riscatta firmando con un gran sinistro il meritato pareggio (48’). I blucerchiati insistono e Viviano salva la nave stoppando Icardi che, lanciato a rete, cercava il tunnel vincente ai danni del portiere. Dopo alcuni minuti in affanno, la Fiorentina riordina le idee e riparte all’attacco. Le capocciate appena fuori misura di Cuadrado e del neo entrato Seferovic, e la conclusione a botta sicura di Mati Fernandez sulla cui traiettoria si trova però il compagno Tomovic, precedono un finale pirotecnico. Al 72’, nel tentativo di anticipare Icardi lanciato da Obiang, Rodriguez infila la porta sbagliata. Ma l’1-2 della Samp dura tre giri di lancette: punizione Pasqual, a saltare più in alto di tutti è ancora il montenegrino Savic (75’) che confeziona un’insolita doppietta e riporta la Fiorentina in linea di galleggiamento. Al 90’ Mustafi (rosso per gioco scorretto) lascia i doriani in 10 e all’ultimo secondo dei quattro minuti di recupero Da Costa nega a Aquilani – il cui tentativo però è piuttosto debole – un altro incredibile ribaltone.

Intanto, alle immediate spalle della zona Champions fa capolino la Roma, che coglie a Siena il terzo successo consecutivo. Al ‘Franchi’ i giallorossi passano 3-1 in rimonta. Al aprire le marcature, infatti, ci pensa la zuccata di Neto su calcio d’angolo. Toscani ben messi in campo da Cosmi, con gli ospiti che faticano a fare gioco. Nella ripresa entra in vigore la legge dell’ex. Mattia Destro, al 63’, conclude di testa una convincente azione partita da Tachtsidis e messa al centro da Florenzi. Il Siena sparisce gradualmente dal campo, la Roma cresce e sente la possibilità di fare bottino pieno. Entra Perrotta (per Tachtsidis) e all’86’ trova la stoccata dal limite (dopo un errore di Rubin) che capovolge la partita. Al 2’ di recupero c’è la doppietta di destro, in contropiede.

Rialza la testa l’Udinese che, contro il Cagliari, fatica nella fase iniziale della gara ma poi la chiude in pochi minuti. Anche con la complicità della difesa sarda. Al 33’, infatti, Pereyra colpisce con un pregevole tiro dal limite, ma la palla gli è stata cortesemente servita da Conti (passaggio orizzontale verso il centro, errore da matita blu). Da un corner (39’) arriva il raddoppio sottomisura di Angella (difesa troppo ferma). Subito dopo l’intervallo (48’), zuccata di Danilo su cross di Di Natale. Partita chiusa, il Cagliari non riesce proprio a reagire e l’Udinese fa giustamente melina. E fa pure in tempo a bucare, al 66’, ancora i rossoblù con un contropiede spinto da Fabbrini e finalizzato da Pasquale. A 10’ dal triplice fischio arriva il colpo di testa di Dessena (bel cross di Cossu) a consolare la squadra di Pulga. Finisce 4-1.

Il Bologna si allontana dalle zone calde della classifica piegando 2-1 l’Atalanta al ‘Dall’Ara’. Il vantaggio felsineo arriva dopo 16’ con una botta di Diamanti su punizione (la deviazione di Denis inganna Consigli). La squadra di Pioli stringe i tempi e Consigli è bravo a chiudere la porta a Sorensen, mentre al 34’ è salvato dal palo sul tiro a giro di Gabbiadini. La ripresa si apre con la prodezza di Denis (50’) che ristabilisce la parità con un diagonale al volo su lancio di Cigarini. Il bologna accusa il colpo e va in bambola per qualche minuto. Al 70’ però è Gabbiadini a trovare il colpo vincente in girata. La reazione nerazzurra è poca cosa, Diamanti prova a fare tris direttamente su corner (traversa). Per l’Atalanta secondo stop di fila.

E nuovo stop anche per il Genoa, che vanifica il successo di Bergamo perdendo 4-2 in casa contro il Chievo. Scatenato Paloschi autore di una tripletta nel primo tempo. Al 14’ apre le danze dal dischetto (fallo di Sampirisi su Hetemaj); al 22’ scappa nelle maglie del fuorigioco e batte Frey; al primo di recupero riceve un bell’assist da Guana e deposita di testa in rete. Al 40’ c’era stato il gol di Said, di testa su corner, ad accorciare le distanze. Il secondo tempo comincia sull’1-3, ma il Genoa ci prova con insistenza e trova il premio quasi subito grazie al siluro di Jankovic (56’) su cui Sorrentino non può fare niente. Il Chievo non trema e contiene bene, poi Andreolli subisce due gialli (giusti) nel giro di 2’ minuti e al 71’ gli ospiti sono con un uomo in meno. Kucka prova a colpire subito con un bolide dal limite, l’azione rossoblù però non ha continuità. Si arriva così al 90’ con Frey molto incerto su un tiro da lontano e Stoian che infila sulla ribattuta corta. Il Chievo sale a 15 punti, liguri terz’ultimi a 12.