Domanda alla corte di Strasburgo


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Procreazione, Italia chiede riesame

La Legge 40 è stata bocciata 17 volte h

''Il Governo italiano ha depositato presso la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo, quale Giudice di seconda istanza, la domanda per il riesame'' della sentenza Costa-Pavan sulla procreazione assistita. Lo annuncia una nota di Palazzo Chigi.

''La decisione italiana di presentare la domanda di rinvio alla Grande Chambre della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo si fonda sulla necessità di salvaguardare l'integrità' e la validità del sistema giudiziario nazionale, e non riguarda il merito delle scelte normative adottate dal Parlamento né eventuali nuovi interventi legislativi''. E' quanto si legge nella nota del governo in cui si annuncia il ricorso alla Corte di Strasburgo in merito ad una sentenza della stessa Corte Ue in materia di procreazione assistita.

''La domanda di rinvio, infatti, si è resa necessaria - sottolinea la nota di palazzo Chigi - in quanto l'originaria istanza è stata avanzata direttamente alla Corte europea per i diritti dell'uomo senza avere prima esperito - come richiede la Convenzione - tutte le vie di ricorso interne e senza tenere nella necessaria considerazione il margine di apprezzamento che ogni Stato conserva nell'adottare la propria legislazione, soprattutto rispetto a criteri di coerenza interni allo stesso ordinamento''.

''La Corte - prosegue il comunicato - ha deciso di non rispettare la regola del previo esaurimento dei ricorsi interni, ritenendo che il sistema giudiziario italiano non offrisse sufficienti garanzie''.

LEGGE 40, BOCCIATA 17 VOLTE
La legge 40, bocciata da Strasburgo, era gia' finita diverse volte nel mirino delle sentenze dei tribunali. Cinque volte e' finita sui banchi della Corte Costituzionale (nel 2005, due volte nel 2009 e una nel 2010 e infine nel maggio del 2012). Se si considerano i ricorsi per altre parti della legge come quelli per ottenere la possibilita' di congelamento degli embrioni, la diagnosi preimpianto e il limite di utilizzo di tre embrioni per ciclo di fecondazione sono complessivamente 17 le volte che i giudici hanno ordinato l' esecuzione delle tecniche di fecondazione secondo i principi Costituzionali affermando i diritti delle coppie e non secondo la legge 40. Se si comprende anche l'ambito europeo, con la bocciatura di Strasburgo nell'agosto 2012 salgono a 18 gli stop al provvedimento. Questi i precedenti:

- 2004 - Il tribunale di Cagliari sentenzia che non c'e' differenza tra gravidanza ottenuta con Pma e gravidanza naturale se sussistono i presupposti per accedere alla 194 la donna puo' abortire.

- 2005 - Il 16 luglio un giudice del tribunale di Cagliari aveva sollevato questione di legittimita' costituzionale dell'articolo 13. Ad una donna portatrice sana di beta-talassemia era stata negata la possibilita' della diagnosi preimpianto.

- 2006 - Il 9 novembre la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile un ricorso.

- 2007 - Una sentenza del 24 settembre del Tribunale di Cagliari ha riconosciuto che la diagnosi preimpianto e' consentita. A dicembre il tribunale di Firenze ha confermato la decisione.

- 2008 - Il 23 gennaio il Tar del Lazio ha annullato le linee guida per l'applicazione della legge per ''eccesso di potere'' per il divieto di indagini cliniche sull' embrione, ha sollevato la questione di costituzionalita' di alcune norme. Il 26 agosto il tribunale di Firenze per due procedimenti diversi ha sollevato nuove questioni di costituzionalita'.

- 2009 - La Consulta ha accolto la prima parte delle osservazioni con sentenza 151 del primo aprile, quanto alla seconda parte e' stato introdotta una deroga al divieto di crioconservazione degli ovuli.

- 2010 - Il 13 gennaio il giudice Antonio Scarpa, del Tribunale di Salerno, ha autorizzato, per la prima volta in Italia, la diagnosi genetica preimpianto ad una coppia fertile portatrice di una grave malattia ereditaria. Seguono decisioni in tal senso nei tribunali di Firenze, Bologna e Salerno. Il 22 ottobre il tribunale di Catania ha sollevato la questione di legittimita' costituzionale sulla parte che vieta la fecondazione eterologa, quella con seme od ovuli che arrivano da donatori esteri. Nel novembre dello stesso anno anche il tribunale di Milano ha confermato il dubbio di legittimita' costituzionale sul divieto di eterologa.

- 2012 - La Corte Costituzionale, che ha esaminato il divieto di fecondazione eterologa stabilito dalla legge 40, ha restituito gli atti ai Tribunali che l'avevano investita del caso.

- 2012 - In base alla decisione del Tribunale di Cagliari, tutti i centri pubblici, di cui nessuno effettua diagnosi preimpianto ad oggi, saranno obbligati ad osservare scrupolosamente la legge 40 perche' effettuare tecniche di fecondazione in vitro significa anche avere l'obbligo, se la coppia lo richiede, di fornire informazione sullo stato di salute dell'embrione.