Deficit peggiorerà, Pil si contrarrà


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Previsioni Ocse, pessimismo per l'Italia

‘Potrebbe servire una nuova manovra’ p

Le riforme hanno migliorato le prospettive di lungo termine dell'Italia, ma adesso l'economia è in "una double dip recession", ovvero "la seconda grave recessione in tre anni". Solo nel 2014 il Pil ritroverà il segno positivo.

Nell'Outlook semestrale diffuso oggi, l'Ocse loda le riforme, ma intanto abbassa le stime di crescita della Penisola a -2,2% per il 2012 dal -1,7% indicato a maggio (ma corretto a -2,4% a settembre) e a -1% nel 2013 contro il -0,4% prospettato in precedenza. La prima proiezione per il 2014 prevede una crescita dello 0,6% contro una media Ocse del 2,3% e dell'1,3% nell'area euro.

"L'ampia politica di riforme strutturali favorevoli alla crescita e di risanamento dei conti pubblici è ben incamminata", ma l'economia "continuerà a contrarsi nel breve termine, di riflesso alla stretta del bilancio pubblico, al calo della fiducia e alle difficoltà di accesso al credito", scrivono gli economisti dell'Ocse. Pesanti le ricadute in termini di disoccupazione, prevista "vicina al 12% entro il 2014" (nel dettaglio all'11,4% nel 2013 contro il 9,9% indicato a maggio e all'11,8% l'anno successivo).

Per l'Ocse le riforme del mercato dei lavoro e dei prodotti approvate nell'ultimo anno sono "impressionanti, ma vanno attuate completamente e in modo coerente se si vuole che abbiano risultati" e aiutino il Paese a risollevarsi da un decennio di stagnazione. Tuttavia, tra "le grandi fonti di incertezza" c'è proprio l'impegno del Governo che uscira' dalle urne dell'aprile 2013 a proseguire su questa strada. "Fare marcia indietro danneggerebbe sia il sentiment del mercato sia la crescita", e' il monito dell'Organizzazione.

Nel fotografare l'economia italiana, l'Ocse nota che un consolidamento fiscale pari a quasi il 3% del Pil quest'anno ha indebolito la domanda interna (-4,5% nel 2012, -1,9% nel 2013, piatta nel 2014) e i consumi privati - previsti in calo del 3,2% quest'anno, dell'1,1% il prossimo con un timido +0,5% nel 2014 - "sono caduti al ritmo piu' rapido dalla Seconda Guerra Mondiale".

La fiducia delle imprese è bassa e il settore finanziario è sotto pressione, tra sofferenze a livelli elevati e condizioni di liquidità difficili, che risultano in parametri di concessione dei prestiti ancora più rigidi. Nel corso del 2013, grazie a un graduale miglioramento di fiducia, condizioni finanziarie e della competitività, "il Pil dovrebbe iniziare a risollevarsi".

Intanto, le pressioni sull'occupazione (-0,4% nel 2013, seguito da -0,7% nel 2013 e -0,4% nel 2014) si rifletteranno anche sui salari (+0,2% nel 2012 e anche nel 2013 contro +1,3 e +1,2% previsti a maggio). Dopo il +2,4% del 2012, il costo unitario del lavoro è atteso in aumento dell'1,2% nel 2013, ma in calo dello 0,4% nel 2014. Il miglioramento della competitività - prevede l'Ocse - migliorerà nel tempo le esportazioni, previste in aumento del 2,6% nel 2013 e del 4,2% nel 2014, dopo il modesto 0,9% del 2012. Le previsioni del Governo italiano puntano a una flessione del Pil del 2,4% per il 2012 e dello 0,2% nel 2013. La commissione Ue si aspetta invece un calo del 2,3% quest'anno e dello 0,5% il prossimo.